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In molte occasioni comprare un Mac usato può essere la soluzione migliore per le proprie esigenze. Ecco una serie di consigli pratici per cercare e valutare il modello giusto, con un occhio al prezzo e uno alla salute della macchina.

di Nicola D’Agostino

L’usato è una strada con cui poter acquistare o continuare ad usare un Macintosh anche per chi, sia professionista che semplice utente, non ha grandi disponibilità economiche. In passato per alcune categorie di utenti l’usato ha rappresentato una scelta quasi obbligata visti i prezzi dei Mac, ma negli ultimi anni le strategie commerciali di Apple hanno messo in dubbio questo assunto.

Oggi infatti è spesso più conveniente e semplice acquistare il nuovo, un po’ per l’arrivo di Mac OS X e di software sempre più avidi di risorse, ma anche e soprattutto per i prezzi più aggressivi ed abbordabili, a partire dall’esordio dell’iMac e poi via via con proposte come iBook, eMac e ultimamente il Mac mini.

Questo non vuol dire che l’usato sia scomparso, anzi: il maggiore avvicendarsi di modelli ed i prezzi minori han invece dato nuova spinta alla compravendita di macchine desktop e di portatili. A questo aggiungiamo che il settore dell’usato è spesso l’unico canale per trovare modelli fuori produzione ma ancora desiderabili, magari perché particolarmente riusciti, perché espandibili con facilità o ancora dotati di caratteristiche che li fanno inserire in parchi macchine più vecchi (porte, supporto per vecchi Mac OS) o che permettono di usare proficuamente le licenze di software costosi e incompatibili con il nuovo.

Dal 2002 in poi ho avuto l’occasione di cercare, valutare, acquistare ed aiutare ad acquistare diversi Macintosh usati di vari tipi e classi (tra questi: due Powerbook, un iBook, un Power Mac G3 ed un G4) per me, per familiari e amici: di seguito troverete una guida con i passi salienti da seguire e qualche suggerimento e caveat sparso per chi volesse intraprendere e portare a termine con successo la “caccia” di un Mac usato.

 

Informiamoci

Il primo passo è documentarsi: che si sappia già quale modello cercare o meno, è utile avere sotto mano tutti i dettagli, caratteristiche, espandibilità, limiti e tutti gli aspetti positivi e negativi dei Macintosh.
Si tratta di una fase un po’ lunga ma vitale (soprattutto per il portafoglio) e a costo zero: le risorse più utili per fare questo sono tutte gratuite ed online.

Apple History nella versione in lingua italiana

La prima segnalazione va a Apple-History, di cui esiste anche una versione in italiano. Apple-History è aggiornato e dettagliato e offre delle schede su ogni Mac prodotto dal 1984 sino ad oggi, elencando tutte le caratteristiche e dotazioni di serie, il periodo di produzione, il prezzo originale ed anche brevi testi di contestualizzazione e di confronto con i Mac precedenti.

il database Mactracker: pratico e pieno di informazioni preziose

Oltre alla consultazione online, il sito può anche essere scaricato in locale per averlo sempre a disposizione. Altrettanto utile è consultabile anche senza connessione è il programma-database Mactracker per Mac OS X che contiene decine di schede e rispetto a Apple History è solo in inglese ma offre qualche informazione tecnica in più e include anche stampanti ed altri periferiche ed accessori Apple.
Per i Mac un po’ più vecchi infine c’è anche GURU (GUide to Ram Upgrades) un tempo fornita dalla Newer Tech che produce ram e aggiornamenti. GURU e ancora reperibile su VersionTracker.

 

I Mac da evitare

Tra i dati che possono emergere dalla ricerca di informazioni uno è particolarmente prezioso, quello relativo a magagne e problemi specifici e spesso noti. A volte si tratta delle macchine dal design nuovo, in cui c’è più probabilità che ad Apple sia sfuggito qualcosa, ma esistono anche modelli “sfortunati” con pecche, piccole o grandi, mai corrette. Senza alcuna pretesa di completezza bisogna tenere conto di almeno alcuni di questi punti deboli, che possono farci evitare alcune ricerche o perlomeno farci muovere con estrema cautela nella valutazione e prova.
Qualche esempio recente può essere quello dei Powerbook G4 Aluminium che hanno avuto in alcune partite iniziali macchie e illuminazione incostante sullo schermo. Ancora più delicati sono modelli con monitor da 15″ che rimangono mutilati come espandibilità RAM a causa del malfunzionamento dello slot di memoria inferiore, problema ammesso e riparato da Apple solo di recente.

Tanto per rimanere in tema anche i Powerbook precedenti da 15″ in titanio sarebbero da prendere con le pinze; per fenomeni di scrostatura della vernice ma anche per problemi meno superficiali allo snodo del monitor. Come succede anche nei Powerbook G3, la cerniera tende ad allentarsi con l’uso e a rompersi facendo “svenire” lo schermo.

lo snodo, uno dei punti deboli dei Powerbook G4 Titanium

Altri esempi di Mac su cui vigilare sono gli iBook sia G3 che G4 con problemi al video (ed Apple li ha a lungo riparati o sostituiti) o i desktop G4 biprocessore del 2002 che risultano molto rumorosi (a meno che non siano stati sostituiti alimentatore e ventola) o ancora gli eMac G4 e alcuni iMac G3 con disturbi al al tubo catodico (immagine che balla o sfasata).

un iBook con i famigerati problemi allo schermo

I “luoghi” dove informarsi in rete possono essere i siti di news e segnalazioni come Tevac.com o Macity.it oppure i tanti forum di discussioni come Italiamac.com o direttamente quello sul sito Apple USA: spesso per indizi preziosi sulla salute di un determinato Mac basta qualche minuto di ricerca su Google, meglio se in inglese, con il nome del modello, l’anno e combinazioni di termini quali “problem”, “broken”, “died”.

 

Dove cercare?

Il rivenditore locale di computer Apple è la scelta più logica e immediata per la ricerca di usato: spesso i negozi fanno permute e si ritrovano perciò con Macintosh semi-nuovi che poi ripropongono come “occasioni” al pubblico. Il vantaggio di acquistare un computer dal rivenditore è una certa dose di affidabilità e garanzia aggiunta da parte del venditore, che inoltre può offrire anche upgrade di alcune componenti come la memoria o il disco. Lo svantaggio è spesso il prezzo che è comunque quello chiesto da un attività commerciale e ad un privato il ricarico dell’IVA può risultare un costoso ed inutile sovrapprezzo.
L’alternativa è rivolgersi ai privati: gli annunci sulle riviste sono stati da tempo soppiantati da quelli in rete: per la compravendita di Macintosh ci sono diversi siti e risorse che fanno da tramite senza chiedere percentuali o aggiungere ricarichi.
Il sito più noto, attivo da ormai diversi anni, è Macexchange su cui compaiono giornalmente desktop e portatili ma anche monitor, periferiche, modem, schede, ram, accessori e ogni tanto anche qualche software.

Macexchange è il sito di riferimento in Italia per gli annunci di compravendita di materiale Apple

Tra i lati positivi di Macexchange ci sono la registrazione obbligatoria di chi vende o cerca e un sistema di feedback (anche se le truffe ci sono state e continuano ad esserci), brevi schede informative contestuali al Mac proposto e una “quotazione” del modello in oggetto.

le schede degli annunci di MacUsato sono molto dettagliate

Simili nel funzionamento sono sia il più giovane MacUsato che la sezione usato di Macity che però catalogano gli annunci secondo la categoria, evidenziano la scadenza e permettono anche l’inserimento di eventuali foto.
Meno frequentati e funzionali ma forse più “personali” (quindi teoricamente più affidabili e convenienti) sono lo spazio mercatino sul sito del POC, il Powerbook Owner’s Club e la sezione apposita sul forum di Italiamac.

Ci sono poi, naturalmente, i siti di aste online come eBay in cui l’offerta è ampia, ma crescono esponenzialmente i rischi, in particolare se si fa tutto a distanza. Personalmente consiglio la versione americana di ebay in cui, se non si hanno problemi con la lingua, l’offerta è ancora più ampia e i prezzi più bassi, cosa che spesso ripaga le spese di spedizione.

Segnaliamo in coda due soluzioni a metà: rivenditori con sezione usato sul proprio sito. Una è la Test Srl (www.testsrl.it) ma può convenire tenere d’occhio anche le offerte di Ibicus e di PC Gratis

 

Valutare il prezzo

Nella ricerca del Mac tra annunci, mercatini e proposte varie ci si trova spesso di fronte a prezzi diversi tra di loro, anche di parecchio. I parametri per valutare la quotazione di una macchina usata sono diversi e spesso non condivisi. Il sunnominato sito Macexchange.it per suggerire ai venditori quanto chiedere usa una formula matematica in cui tiene conto della potenza e del costo attuale del nuovo e applica vari fattori legati all’invecchiamento. La formula usata da Macexchange.it è

M * R - (M * R * E * C) = P

dove M sono i MHz del vecchio, R il rapporto costo/MHz del nuovo, E è l’età del vecchio, C il coefficiente annuale di deprezzamento e Q la quotazione finale risultante.

Si tratta però di una formula abbastanza rigida che presuppone l’esistenza di un nuovo paragonabile (dato a cui si appoggia anche Macusato.it) e che non tiene conto di salti generazionali o tecnologici o ancora di upgrade forzati (hardware non più supportato da un OS, ad esempio o il recente ed epocale passaggio a processori Intel). Il prezzo inoltre può variare anche in base alla dotazione diversa da quella ufficiale Apple: 2 Gb di Ram invece dei 256 di ordinanza e la presenza di più dischi fissi o di unità ottiche o schede più potenti di quelle di fabbrica fanno la differenza nell’uso e nel prezzo. Stesso discorso possiamo fare per altri extra, come la dotazione software: avere supporti e licenze originali (del Mac OS ma non solo) rende il Mac più in regola e quindi appetibile.

Altro parametro da non sottovalutare è la facilità e il costo di eventuali upgrade. Alcuni Mac montano componenti più rare (pensiamo alla ram) o semplicemente hanno meno spazio dentro per aggiunte per quanto meno elegante o potente del G5 un PowerMac G4 offre più espandibilità ed è compatibile con schede e hardware più accessibile.

Infine è bene tenere conto che la quotazione di un Mac usato può cambiare anche in base alla zona in cui ci si trova per fattori come la presenza di molti o pochi rivenditori, mercatini, utenti e aziende che usano hardware Apple. Dove c’è un minore “giro” di macchine un vecchio G3 “bianco e blu” può costare anche 400 EUR mentre altrove, ad esempio a Milano, la cifra chiesta è sensibilmente più bassa. in ultimo il prezzo giusto può essere altamente soggettivo e legato alle esigenze di chi cerca (per lavoro? per svago? per collezionismo o motivi affettivi?) e di chi vende (necessità di monetizzare subito o meno, poca o molta esperienza).

 

Vediamo il Mac: cosa provare

Quando possibile è meglio incontrarsi di persona e provare, seppure brevemente, la macchina. Bastano pochi minuti per accertarsi del funzionamento, controllare di persona le specifiche e verificare la presenza o meno di difetti specifici del modello su cui ci saremo documentati in precedenza con qualche ricerca in rete.

La cosa in assoluto più utile è dare un’occhiata alla voce “Hardware” in System Profiler, applicazione di Apple presente su ogni Mac. In Mac OS X si trova in /Applicazioni/Utility/ oppure ci si accede facendo click sul menù mela in altro a sinistra scegliere “Informazioni su questo Mac” premere il pulsante “Più informazioni…”.
Buona idea è mettere in sleep e riavviare la macchina, provare ad inserire un CD o DVD (e far partire la riproduzione) per provare le unità ottiche. Se ci si porta dietro una chiavetta USB o un disco Firewire colleghiamolo alle prese per verificarne il funzionamento. Esistono poi diverse utility più o meno affidabili e più o meno complesse da usare, ad esempio da usare via Terminale c’è memtest che permette di verificare il funzionamento della RAM. Possiamo portarcele dietro su un CD o su uno dei supporti appena menzionati, combinando l’avere con sé gli strumenti e verificare l’hardware.

 

I portatili

Nei portatili (e nei monitor) ci sono due cose da provare in più, veri e propri aghi della bilancia: lo schermo LCD e la batteria.

Non sono rari gli iBook e Powerbook con pixel difettosi, chiazze o problemi di illuminazione, spesso già usciti così dalla fabbrica. Per farlo ci sono diversi programmi liberamente scaricabili come LCD Screen Tester, Pixel Tester, Pixinator o PiXel Check.

Per le chiazze e per problemi di resa dei colori può infine essere utile un’immagine “test” come quelle per stampante a colori disponibili all’indirizzo www.inkjetart.com/custom

esempio di immagine per controllare eventuali problemi di colore del monitor

Per la batteria oltre a vedere il tempo residuo che viene mostrato nella barra del menù quando la carica è al 100% e non è collegato l’alimentatore, l’indicatore migliore è il seguente comando da Terminale:

ioreg -p IODeviceTree -n "battery" -w 0 | grep Battery

Per chi non ha dimestichezza con il Terminale la rilevazione può essere fatta tramite interfaccia grafica usando utility come Battorox o BatteryStatsX.
I valori che ci interessano di più sono Capacity che misura la capacità di carica (sopra i 4000 è ottimo, sopra 3000 è discreto, sotto è male) rapportato al valore di AbsoluteMaxCapacity e Cycle Count che mostra il numero di ricariche effettuate. Ad esempio questi valori:

"IOBatteryInfo" = ({"Capacity"=2675,
"Amperage"=18446744073709550289,"Cycle Count"=458,
"Current"=842,"Voltage"=10812,"Flags"=4,
"AbsoluteMaxCapacity"=4200})

non sono buoni perché a fronte di una capacità massima (potenziale) di 4200 la batteria è scesa ormai a 2675, e la batteria è vecchia o è stata usata a fondo visto che sono state effettuate ben 458 ricariche.

Altre considerazioni e informazioni sui valori e sulla salute delle batterie dei portatili si possono leggere in una FAQ di Faqintosh.com

 

I tempi

A questo punto dovreste avere gran parte degli elementi utili per gestire la ricerca e l’acquisto di un Mac usato. Un consiglio finale è quello di fare attenzione ai tempi: informarsi e riflettere su un’offerta è bene ed evita di fare mosse di cui ci si pentirà. D’altro canto sconsiglio temporeggiare troppo dopo aver visto un annuncio: meglio scrivere subito o anche telefonare, quantomeno per informarsi meglio su tutti i dettagli che non trovano spazio nell’inserzione. Il contatto personale è insostituibile e se possibile andiamo a provare di persona il Mac per capire chi vende e perché. Possiamo sempre riservarci una decisione definitiva in seguito oppure provare a trattare un po’ sulla cifra chiesta se siamo soddisfatti e convinti che sia la macchina che fa proprio al caso nostro.

 

E ora che arrivano i Mac Intel?

Chi vuole comprare ma anche chi deve vendere un Mac nel 2006 dovrà tenere conto di un ulteriore dato: il passaggio di Apple ai nuovi processori Core Duo e il rilascio anticipato dei primi modelli.
Sicuramente la maggiore potenza delle CPU di Intel è un fattore che farà scendere ulteriormente le quotazioni di alcuni Mac. In particolare l’evento affliggerà, più che gli iMac, i Powerbook dotati del “lento” processore G4. Il risultato sarà una disponibilità maggiore e a prezzi più ragionevoli di portatili professionali sul mercato dell’usato.

D’altro canto i nuovi Mac necessitano di software apposito per essere sfruttati appieno e perché questo accada ci vorranno diversi mesi. Nel frattempo i modelli con PowerPC hanno ancora parecchio da dire e possono rappresentare una ottima scelta per il professionista o per chi deve produrre. Parecchi utenti con il bisogno di svecchiare l’hardware possono infatti puntare su macchine usate con un G4 veloce o meglio ancora su un G5, che nei test iniziali pare difendersi contro i nuovi chip di Intel.
Questi “vecchi” Mac, per quanto irrimediabilmente superati come tecnologia, offrono vantaggi in termini di risparmio e tranquillità garantendo, ad esempio, l’uso efficace e proficuo a breve e medio termine di vecchi software senza incognite di emulazione o costi aggiuntivi per futuri (e forzati) aggiornamenti.

 

Occhio al seriale

Tra le cose da controllare in caso di acquisti c’è che il Mac sia davvero di chi lo vende e non sia frutto di un furto. Si tratta di un particolare un po’ fastidioso e può sembrare una mossa poco felice ma in alcuni casi è bene cautelarsi. Quanto detto vale soprattutto per i portatili, più facilmente trafugabili dei desktop.
Quando il venditore ha magari dei modi che fanno insospettire, non dispone di scatola originale (con manuali, CD e accessori originali) e il prezzo è incredibilmente basso rispetto a quanto viene offerto il numero di serie può offrire una garanzia addizionale.

Una volta avuto il dato (lo si ottiene dal la voce di menù “Info su questo Mac” oppure dalla schermata “Hardware” del System Profiler), prima di decidere per l’acquisto, si può controllare se il numerino non risulta in due archivi online. A livello internazionale c’è una risorsa sul sito Second Hand Mac mentre nel nostro paese, specifico per i portatili, c’è la pagina “stolen” del POC che contiene segnalazioni dal 1998 in poi.

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su "Applicando" n. 240 del maggio 2006