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Mosaic: il Web grafico ha dieci anni

Nel decennale dell’invenzione del primo web browser grafico, l’arrivo di Safari ha suscitato reazioni accese e ha scosso ulteriormente gli equilibri di un settore giĆ  di per se in forte mutazione.

di Nicola D’Agostino

Il 2003 segna il decennale di Mosaic, il primo browser grafico, reso disponibile nei primi mesi del 1993 sul sito web del National Center for Supercomputing Applications (Ncsa, da cui il nome “Ncsa Mosaic”).

Con questo programma, ideato e sviluppato principalmente dal ricercatore Marc Andressen, la Rete divenne improvvisamente accessibile a molte fasce di utenti, sino ad allora rimaste escluse a causa della necessaria interazione con complicati programmi a interfaccia testuale.

La vera diffusione di massa della “ragnatela” di pagine ipertestuali ideate nella prima metà degli anni ‘90 da Tim Berners Lee al Cern, si ebbe però con il successore di Mosaic, Netscape, partorito sempre dalla fervida mente di Andressen.
Netscape ha poi dovuto cedere il passo alla concorrenza spietata di Microsoft Internet Explorer, iniziando nel 1998 un lungo processo di rigenerazione. Questo processo ha visto il browser aprirsi all’open source con la “liberazione” del codice. Da qui lo sviluppo di un nuovo successore chiamato Mozilla che è oggi alla base di numerosi browser oltre che del rinato Netscape (ora di proprietà di Aol Time-Warner).

Andressen, in una recente intervista su Wired, ha ricordato i primi anni del web browsing grafico citando alcune metafore ideate all’epoca e ormai entrate uso comune, per esempio l’uso dei tasti back e forward. L’ideatore di Mosaic e Netscape ha inoltre dichiarato che dal 1998 al 2002 i browser, a livello tecnologico, hanno vissuto un periodo di stasi e che solo recentemente si è visto qualcosa di nuovo.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it