Comicsblog – Dino Battaglia, le immagini parlanti: la mostra a Reggio Emilia
Un'esposizione per immergersi nelle magiche tavole di uno dei massimi esponenti del fumetto d'autore italiano.
di Nicola D’Agostino
Il disegnatore Dino Battaglia è uno dei maestri del fumetto italiano e sino al 9 gennaio una mostra a Reggio Emilia offre la preziosa occasione di ammirare i suoi fantastici e evocativi adattamenti a fumetti di celebri racconti di Dickens, Edgar Allan Poe, Guy de Maupassant apparsi negli anni ’70 e ’80 perlopiù sulle riviste della Milano Libri.
La mostra è organizzata per autore letterario, con varie stanze che raccolgono illustrazioni ma soprattutto le tavole originali dei fumetti di Battaglia, che quindi è possibile leggere nella loro interezza. Il grosso del materiale è in bianco e nero ma non per questo poco spettacolare o appariscente. Il tratto è a volte essenziale e pulitissimo e altre volte letteralmente grondante di particolari e effetti: in entrambi i casi è estremamente evocativo e fa immergere il lettore nella vicenda in poche tavole, spesso già dalla prima, anche grazie a un eccezionale lavoro su titoli e scritte.
Ecco di seguito una guida, con alcune immagini, che spero invoglierà a visitare e apprezzare queste pagine tanto belle e importanti del nostro fumetto d’autore.
Appena entrati, dopo il banchetto dell’accoglienza, c’è una piccola sala con alcune illustrazioni, tra le poche a colori. L’esposizione però si concentra sugli adattamenti a cominciare da quelli basati sui racconti di Dickens e Stevenson e nella stanza sulla destra abbiamo le tavole di “Cantico di Natale”, “Lo strano caso del Dott. Jekyll e di Mr. Hyde” e “Il Golem”, di cui campeggia anche una spettrale figura al centro della stanza.
Tornando indietro si può passare alla zona dedicata a “Poe e il fantastico”, che comincia con due illustrazioni e prosegue in una enorme spazio le cui pareti accolgono le tavole di ben sei storie a fumetti, perlopiù tratti dai libri di Edgar Allan Poe e perlopiù di carattere gotico/horror.
Ci sono “Lady Ligeia” e “Totentanz” (Poe), “La casa disabitata” (da Ernst Theodor Amadeus Hoffmann), “La scommessa” e “Il sistema del Dott. Catrame e del Prof. Piuma” (sempre di Poe) e “Il patto” (indicato come originale di Dino e Laura Battaglia).
Al centro della stanza oltre a due figure tratte dalle store ci sono due tavole esposte in maniera diversa dalle altre, sospese in una cornice trasparente e fissata con dei tiranti. Una è da “Gargantua e Pantagruel” (da Rabelais) e l’altra è della favola “Ceneraccio e Barbagrigia”: l’esposizione non a muro permette di vedere e ammirare anche il retro della tavola, con i colori realizzati dalla moglie di Battaglia, Laura.
In un’altra stanza più piccola abbiamo l’adattamento di “La caduta della casa di Usher” (sempre di Poe) e due teche che raccolgono vari disegni, bozzetti e illustrazioni. Sono tutti di carattere militare, in parte per “Woyzeck” (ma non solo), con cose in bianco e nero, alcune a colori ma il grosso a matita.
Proprio i disegni a matita sono dei documenti eccezionali e affascinanti per fumettisti quanto per semplici appassionati di Battaglia. Perfetti, senza guide, correzioni o sbavature di sorta sembrano confermare quanto affermava la moglie di Battaglia e cioé che il marito “disegnava in maniera rapidissima”, che le sue matite “erano perfette” e che “non c’era nulla di troppo”.
L’ultima stanza, anch’essa molto grande, è dedicata a cinque storie originariamente scritte da Guy de Maupassant: “Due amici”, il tragicomico “Un colpo di stato”, “Mamma Sauvage”, “Palla di Sevo” e “La signorina Fifì”. Arriviamo così alla fine dell’esposizione dove c’è una saletta in cui è proiettato un documentario-intervista realizzato da Mauro Paganelli a Laura Battaglia e poi, verso l’uscita, un corridoio con gli omaggi a Battaglia di giovani disegnatori della Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia.
La mostra “Dino Battaglia, le immagini parlanti” è stata curata a cura di Paolo Ferrari e Marco Prandi ed è a Reggio Emilia, presso i Chiostri di San Domenico in Via Alighieri 11, a pochi passi dalla stazione ferroviaria. È gratuita ma è visitabile solo di sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 ale 19. Rimarrà aperta sino a domenica 9 gennaio, quindi solo per altre due giornate.
Nota: le immagini pubblicate sono del sottoscritto e insieme a diverse altre sono visionabili in un set su Flickr.
Articolo originariamente pubblicato su Comicsblog.it