Comicsblog – Intervista a Gianluca Umiliacchi, responsabile della Fanzinoteca d’Italia
Un archivio consultabile dedicato alle fanzine e alle produzioni italiane amatoriali fumettistiche (ma non solo): ne parliamo con il responsabile di questa iniziativa unica nel nostro paese.
di Nicola D’Agostino
A Forlì c’è uno spazio tanto piccolo quanto stipato di pubblicazioni che documenta e celebra l’editoria indipendente italiana. È la Fanzinoteca d’Italia, frutto di anni di lavoro di raccolta di fanzine fatte da appassionati su numerosi argomenti. Tra questi uno dei filoni più ricchi è quello fumettistico, con decine e decine di fanzine provenienti da tutta la penisola, nate per fare informazione e critica o per dare spazio a autori in erba.
Ho contattato il curatore, il “fanzinologo” e presidente dell’associazione che cura lo spazio, Gianluca Umiliacchi, per approfondire il progetto.
Quando ha aperto la Fanzinoteca?
La Fanzinoteca d’Italia è stata inaugurata il 25 settembre 2010, al momento non abbiamo ancora raggiunto il primo anno di attività. Forse, è il caso di rendere noto che la stipula intercorsa tra l’associazione Fanzine Italiane e l’Amministrazione comunale è datata aprile 2010, mentre l’iter operativo che ha portato a questo atto è stato attivato nell’aprile del 2008, dopo l’elezione di Presidente, nell’associazione, del sottoscritto. Tre lunghi anni di giusti e adeguati incontri e valutazioni da parte della Provincia di Forlì-Cesena prima e del Comune di Forlì dopo, che al fine hanno permesso la nascita di questa prima ed unica Fanzinoteca nazionale. A titolo di cronaca, una della prime fanzinoteche francesi, in quella nazione se ne possono trovare varie, ha più di 20 anni!
Da quanto tempo accumuli materiale?
“Accumulo”, ovvero, mi inviano e mi hanno inviato materiale i tanti conoscenti, e no, fanzinari, fin dai primi anni ’90, quando dopo aver realizzato le mie fanzine ho iniziato a collaborare con altre testate fanzinare.
Potrà risultare interessante sapere che, a parte i primi numeri delle testate con le quali in seguito iniziai la collaborazione (Fumettomania, City Lights, Bah!), degli oltre 5000 pezzi che formano il Bastian Contrario – Archivio Nazionale Fanzine Italiane, l’unico in tutta la nazione, ne sono stati acquistati non più di una decina!
Che percentuale dell’archivio è composto da fanzine e autoproduzioni fumettistiche?
Le fanzine dedicate al fumetto, sia scritto che disegnato, sono in percentuale maggiore delle altre tematiche per il semplice fatto che essendo io un fanzinaro appassionato di fumetto il mio primo materiale raccolto, per ovvi motivi, non poteva che essere legato al tema a me caro.
Nel passare degli anni, sebbene i contatti e le richieste si sono allargate verso tutte le tematiche possibili e immaginarie della vasta produzione editoriale fanzinara, volente o nolente, ho dovuto prendere atto che col mondo delle fanzine fumettistiche ho maggior feeling e, pertanto, al momento posso affermare che oltre un quarto dell’archivio è formato da questo tipo di pubblicazioni.
Da fanzinari a professionisti. Si dice che le fanzine sono state l’anticamera di molti autori e redattori attuali. È andata proprio così?
Sì! O meglio, è andata così per gli ex fanzinari che desideravano “veramente” che andasse in questo modo. Gli esempi nell’ambito fumettistico sono davvero tanti, troppi per elencarli tutti, alcuni nomi per rendere l’idea, come Alfredo Castelli, il primo fanzinaro fumettista italiano (con Comics), e attualmente moltissimi autori bonelliani, anche Andrea Pazienza (con Cannibale) e lo stesso Tamburini.
Potrei proseguire con la lista dei nomi ma ritengo sia più opportuno precisare che, dopo la scuola/bottega degli studi di professionisti fumettisti e prima delle attuali “scuole del fumetto”, oggi sparse per tutto il Paese, c’è stato un periodo, abbastanza lungo, dove i futuri fumettisti disegnatori, sceneggiatori e perfino editori, potevano avere una “palestra” per farsi le “ossa” proprio grazie alle fanzine. Ancora oggi, non sono pochi gli aspiranti fumettisti che si mettono in gioco attraverso le pagine delle fanzine.
I tuoi fumetti preferiti? E gli autori?
Partendo dagli autori, posso citare gli artisti che tantissimi anni fa mi colpirono e grazie ai quali continuai il mio percorso di appassionato. Tra i primi il grande Bottaro e il suo immenso mondo fantastico, poi uno dietro l’altro, di conseguenza all’età, Magnus, Milazzo, Cimpellin, Albertarelli, Battaglia, Pazienza, Giardino, per citare gli italiani, poi proseguendo negli approfondimenti legati alla passione, scoprire e riscoprire tutti gli autori che avevo letto da bambino senza conoscerli e apprezzarli come era giusto, Cavazzano con Topolino (la mia prima collezione!), tutti i grandi de Il Mago (direzione Zancan!), i ragazzi de Il Male e poi il gruppo del Frigo… Insomma, per farla breve, ad un certo momento mi accorsi che tutti, dico tutti, i disegnatori hanno per il sottoscritto un grande merito e, per questo motivo, li trovo tutti validi.
Quali sono le prossime iniziative della fanzinoteca?
Sono molte le iniziative che sono state promosse e in fase di progettazione, come la mostra itinerante dedicata ai cinquanta anni di Zagor e all’autore Marco Verni che si svolgerà a settembre nella città di Forlì. Sempre per settembre saremo anche a Piacenza col progetto espositivo itinerante “Fanzine d’Europa”, e per ottobre si dovrebbe pianificare un evento legato al vecchio mondo fumettistico forlivese e ai ragazzi di venti anni fa e altri ancora ne saranno fatti prima della fine del 2011.
Basti pensare che con la chiusura del primo semestre la Fanzinoteca d’Italia può vantare la realizzazione di oltre quindici eventi, eseguiti e proposti sia a livello locale, sia a livello nazionale che a livello internazionale.
La Fanzinoteca è una realtà giovane e, al momento, le energie, come le idee, non mancano… purtroppo i soldi, quelli si e questo non è cosa positiva per chi ha desiderio e voglia di fare progetti.
Articolo originariamente pubblicato su Comicsblog.it