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Yahoo! compra Summly, l’app che sintetizza le news

Un’acquisizione strumentale per un marchio che cerca di rinnovarsi e non vuole perdere il treno del “mobile”

di Nicola D’Agostino

Summly su iPhone

Una tecnologia strategica per un colosso che vive di informazioni e che guarda sempre di più all’ambito della fruizione in mobilità. È per questo che Yahoo! ha rilevato la tecnologia e parte del team di Summly, software per iPhone che sintetizza e propone notizie agli utenti.

Gran parte degli articoli di queste ore si concentra sul fondatore e ideatore di Summly, il diciassettenne Nick D’Aloisio, e sulla cifra che Yahoo! avrebbe versato, secondo All Things D addirittura 30 milioni di dollari. In realtà dietro Summly non c’è una sola persona ma una squadra di professionisti e soprattutto un abile finanziatore. Si tratta del cinese Li Ka-Shing, che alcuni anni fa ha intuito il potenziale del giovane sviluppatore dandogli fondi e credibilità e coinvolgendo un prestigioso gruppo di investitori che include numerose star, tra cui Yoko Ono e l’attore e autore britannico Stephen Fry, prestatosi a promuovere l’app.
D’Aloisio non è un genio, ma ha avuto l’idea giusta quando, tre anni fa, ha lanciato Trimit, software per iPhone che abbreviava le news in 140 caratteri per farle entrare in un tweet. Trimit si è poi evoluto nel più ambizioso Summly, che non si limita ad abbreviare ma si propone come alternativa a Flipboard, Currents ed altri sistemi per scoprire e fruire articoli e notizie sullo schermo degli smartphone.

Poco importa che Summly sinora non abbia generato nemmeno un dollaro e che abbia avuto "solo" 500’000 download. L’app si è aggiudicata uno dei premi di Apple come "Best App" grazie alla sua interfaccia touch e soprattutto ha attirato l’attenzione di Yahoo!, che sotto la guida di Marissa Meyer sta rafforzando il suo versante "mobile", come dimostra l’aggiornamento e rilancio dell’app di Flickr lo scorso dicembre.

La conferma di questa teoria viene da Adam Cahan, vice presidente responsabile di Yahoo! per i prodotti mobile ed emergenti, che nel comunicato stampa evidenzia l’impatto che cellulari e tablet hanno sulle nostre abitudini quotidiane e in particolare sul consumo di informazioni e la necessità di strumenti per identificare e offrire ciò che è davvero importante. Diciamo quindi addio a Summly come app a sè stante e prepariamoci a vederne riaffiorare concetti, elementi e tecnologie al servizio delle offerte software (e non solo) di Yahoo! per smartphone & C.

Una versione di questo articolo è stata originariamente pubblicata su Panorama.it