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Vuoi un blog alla moda? Allora apri un Tumblelog

Spontanei, disordinati, efficaci e più vicini all’idea degli ipertesti. Crescono di numero e si parla molto di loro.

di Nicola D’Agostino

Si chiama Tumblelog l’ultima novità nel campo dei blog. Come si evince dall’elegante Projectionist, uno degli esempi più citati, i Tumblelog sono brevi, rapidi e concisi, grezzi, spesso tendenti a un mix caotico e vivace di testo, immagini e link senza fronzoli o cure particolari della forma.
Per alcuni i Tumblelog rappresentano uno strumento più adatto a catturare il “flusso di coscienza” dei blogger mentre per altri è solo un ritorno -o un’involuzione– alle origini quando latitavano sistemi di pubblicazione con imposizioni di titoli, categorie e un certo ordine e rigore nella stesura delle entry.

Definizioni e critiche a parte, i commentatori (per esempio il blog del Guardian, e Kottke ) convengono su due punti. Il primo è la maggiore spontaneità e duttilità: il Tumblelog si allontana dall’attuale forma un po’ ingessata del blog-articolo e pare poter realizzare il vecchio sogno dell’ipertesto ricominciando a “spalmare” tematiche e discussioni su tutta la blogosfera. Il secondo punto è la novità della forma e il suo enorme potenziale di crescita.
I Tumblelog come concetto risalgono a pochi mesi fa e i primi esempi solo poche settimane di vita e al momento Google restituisce “solo” 540 risultati ma si prevede che in sei mesi il numero arrivi a più di 10mila.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it