Nicola D'Agostino (.net) - Articoli, traduzioni, grafica, web

“Vivo & morto” di Jef Hautot e David Prudhomme

Un road-movie a fumetti per non prendere la realtà troppo sul serio

di Nicola D’Agostino

Il giovane operaio Flip è depresso e una mattina, invece di scendere alla fermata della fabbrica in cui lavora, prosegue senza una destinazione, certo di essere già morto. Incontra per caso Trashy, musicista vitale e fuori di testa alla ricerca di un concerto in montagna. Insieme vivranno un’avventura on the road, tra visioni allucinogene, discussioni esistenziali e situazioni incredibili.

“Vivo & morto”, realizzato dai francesi Jef Hautot e David Prudhomme e pubblicato in Italia da Oblomov Edizioni, è un fumetto originale e divertente, che brilla per un ottimo lavoro di sceneggiatura e di caratterizzazione dei personaggi e soprattutto per le notevoli soluzioni grafico-narrative utilizzate.

Il punto di forza del libro è l’interazione tragico-comica tra i caratteri agli opposti dei due protagonisti: uno è apocalittico, timoroso e cupo e l’altro è spensierato, irresponsabile ed espansivo.

Prudhomme accentua questi elementi e crea contrasti e sinergie sulla pagina: Flip è rappresentato come una sagoma nera stilizzata, dall’anatomia allungata e improbabile, illuminata solo da due occhi di rosso acceso, mentre Trashy è corpulento, ottimista, espressivo e coloratissimo.

Prudhomme divide la tavola in tante piccole vignette che dialogano mirabilmente tra di loro e spesso vanno a comporre o sfociare in scene più ampie nella natura o negli interni, alternando ritmi serrati a momenti di calma.

I disegni di ”Vivo & morto” sono tutti all’insegna della contrapposizione di buio e luce, pessimismo e ottimismo, questioni drammatiche e divertimento sfrenato, con l’effetto di coinvolgere e di spiazzare il lettore e rendere tenue il confine fra realtà e sogno.

“Vivo & morto” è un volume brossurato di grande formato di 80 pagine a colori. È pubblicato da Oblomov Edizioni che lo propone a 19 Euro.

Nota: si ringrazia Serena Di Virgilio per la collaborazione nella realizzazione dell’articolo.

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su Panorama.it