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Virtual Pc: strane alleanze tra Redmond e Cupertino

Gli storici nemici-amici Microsoft e Apple si ritrovano alleati. Nell’emulazione e nelle console da gioco.

di Nicola D’Agostino

All’inizio di settembre Microsoft ha finalmente rilasciato la versione per Apple Macintosh del programma di emulazione Virtual Pc, acquistato all’inizio del 2003 da Connectix.

La versione di Virtual Pc per Mac arriva dopo una lunga attesa che aveva di fatto lasciato le macchine di punta di Cupertino, i veloci PowerMac G5, sprovvisti di una versione dell’emulatore di piattaforma x86, uno dei sostegni (anche psicologici) più importanti dell’utenza Mac. Il ritardo, secondo alcuni osservatori del mercato, ha fatto perdere gran parte del vantaggio di potenza dei chip a 64 bit fatti da Ibm per Apple, ma non solo: la versione per G5 è stata terminata e rilasciata solo sacrificando l’implementazione di alcune funzioni innovative e da tempo promesse. Tra queste il supporto delle schede grafiche dei Mac per un utilizzo finalmente fattibile dell’emulazione con i videogame per Pc: una funzione riconosciuta come prioritaria anche da Microsoft che l’ha posta in cima alla nuova scaletta di interventi. Del suo sviluppo però non si occuperà il team di Vpc ma… quello della console XBox.

Una mossa apparentemente inspiegabile, se non che pare ormai certo che la nuova XBox2 userà come processore proprio i chip Risc di Ibm dentro ai G5 di Apple. Infatti la piattaforma attuale per sviluppatori della nuova console di Microsoft è una versione particolare di Windows Nt funzionante su PowerMac G5. La possibilità di avere Nt su piattaforma Risc PowerPC non è una novità e risale già al novembre del 1995. Si tratta però di un dato poco noto, su cui Microsoft risulta suscettibile, come dimostra il licenziamento, alcuni mesi fa, di un proprio dipendente, reo di aver diffuso foto sul suo blog dei numerosi G5 ordinati per gli sviluppatori di Xbox2.

Incompatibile come hardware con l’attuale versione, la nuova Xbox, quando finalmente disponibile, pare dovrà quindi fare affidamento sull’emulazione per supportare i giochi dell’attuale versione. Un’emulazione che sarà legata a doppio filo a quella dei Macintosh e di Virtual PC, e che è necessaria non solo all’azienda di Steve Jobs ma anche all’eterno alleato-avversario Microsoft.