Una settimana con Snow Leopard – 32 e 64 bit
Soffermiamoci sulla questione dei 32 e i 64 bit che da furoreggia da settimane e vediamo come Mac OS X 10.6 si comporta a seconda del Mac su cui funziona, a 32 o 64 bit che sia.
di Nicola D’Agostino
Fermo restando che Mac OS X 10.6 è rivolto (e consigliabile)
Le prime generazioni di Macintosh dopo il passaggio a Intel montano infatti processori che non possono sfruttare appieno le potenzialità di Snow Leopard. Una nota tecnica dell’inizio dell’estate spiega agli utenti come verificare e informa che i Mac non a 64 bit sono quelli con Cpu Core Duo e Core Solo.
Facendo un po’ di ricerche è possibile stilare una lista dei Mac* con processore Intel non a 64 bit, che è composta da:
- iMac (gennaio 2006)
- MacBook Pro (gennaio 2006, ma consegnato a febbraio)
- Mac mini (febbraio 2006)
- MacBook Pro 17″ (aprile 2006)
- MacBook (maggio 2006)
- iMac 17″ (luglio 2006)
- Mac mini (settembre 2006)
Ne verrebbe di conseguenza che tutti gli altri Mac Intel sono a 64 bit. In realtà la cosa non è così semplice e anche molti dei Mac successivi e parte di quelli recenti, come i MacBook (quelli senza il suffisso “Pro”) seppure a 64 bit pieni, non possono avviare il sistema in questa modalità.
Dalle informazioni rilasciate durante lo sviluppo di Snow Leopard si è scoperto che a partire con il kernel a 64 bit sono capaci solo gli iMac e i MacBook Pro 15″/17″ del 2008 e 2009, il Mac Pro del 2009 e gli Xserve del 2008 e 2009. Non solo: a avviarsi automaticamente con il kernel a 64 bit sono solo questi ultimi mentre per gli altri bisogna premere due tasti (il “6″ e il “4″) durante l’avvio.
La spiegazione più plausibile al momento è che manchino ancora driver a 64 bit, cosa che penalizzerebbe portatili e desktop. I server invece non hanno esigenze di questo tipo e al contrario sono quelli a poter godere maggiormente di uno dei principali vantaggi del kernel a 64 bit: gestire meglio grosse quantità di memoria.
Nel frattempo, anche se funzionante parzialmente a 64 bit, Snow Leopard è comunque un ulteriore miglioramento rispetto a Leopard e a seconda del Macintosh e delle sue possibilità, si adegua e quando può esegue parti di sistema e programmi a 64 bit. Aggiungiamo anche che, come da tradizione Apple, tutto questo in maniera trasparente e senza che l’utente si debba preoccupare a priori di acquistare installare (come per Windows) una versione o l’altra del sistema operativo.
Un ottimo esempio di quanto scritto è l’esecuzione dei medesimi applicativi di Snow Leopard su Mac diversi.
Su un Macintosh con processore Core Duo i software vengono eseguiti solo ed esclusivamente a 32 bit ed appaiono nella lista dei processi attivi come “Intel” sotto la colonnina del tipo.
Sui Mac con processore Core 2 Duo, invece, i software se a 64 bit vengono sempre eseguiti come tali. L’utente può eventualmente scegliere, dalle informazioni, l’avvio a 32 bit con una casella da spuntare (casella che ovviamente assente sui Core Duo).
Su questi Mac i 64 bit convivono felicemente con i 32 e anzi questo miscuglio è sfruttato da Apple per implementare alcuni trucchi nelle ultime versioni dei programmi acclusi.
Questa combinazione di 32 e 64 bit è alla base della vantata “immunità dai crash” di Safari 4 sotto Snow Leopard.
Sul sito Apple si legge che
i crash in Mac OS X sono causati principalmente dai plug-in per il browser, perciò gli ingegneri Apple hanno riprogettato Safari in modo da farli eseguire separatamente: se un plug-in va in crash su una pagina web, Safari continua a funzionare.
Come spiegato da John Siracusa Safari 4 in Snow Leopard separa l’esecuzione dei browser vero e proprio da quella dei plugin che girano a 32 bit. In questo modo è possibile, seppure in maniera meno pulita ed elegante di Chrome, proteggere il browser dal blocco a causa di Flash o Quick Time.
Chi volesse verificare (ed ha un Core 2 Duo) può puntare Safari 4 di Snow Leopard su YouTube o altro sito che fa uso di plug-in e poi controllare con Monitoraggio attività (Activity Monitor) l’elenco dei processi, magari filtrandoli usando Safari come parola chiave.
* ho escluso dalla lista la AppleTV perché -almeno ufficialmente- non è un Macintosh.
L’immagine “64 bit” è tratta da sito Apple.it ed è “courtesy of Apple”.
Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it