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Una mela superveloce

Con i PowerMac G5 inizia l’era dei 64 bit sulle macchine desktop. Riusciranno le prestazioni e le nuove strategie sui prezzi volute da Steve Jobs a rilanciare Apple nel confronto con il binomio Windows/Intel? A fine anno, intanto, arriverà Mac OS X Panther.

di Nicola D’Agostino

É infatti partita lo scorso 23 giugno, al World Wide Developers Conference l’ultima avventura voluta dal Ceo della mela, Steve Jobs: nuovi Macintosh G5, una telecamera digitale Firewire e le anticipazioni sulla prossima versione del sistema operativo Os X.

I PowerMac G5, disponibili in agosto, hanno una Cpu Risc a 64 bit (sviluppata in collaborazione con Ibm) e raggiungono frequenze fino a 2 GHz; possono montare fino a 8 giga di Ram DDR333, hanno un bus di sistema fino a 1 GHz, dischi fissi Serial ATA, masterizzatore Cd/Dvd di serie, slot di espansione PCI-X, porte Firewire 400 e 800, Usb 2.0, supporto per Bluetooth e Airport.

Secondo Apple i nuovi G5 sarebbero sei volte più veloci degli attuali Mac e il doppio rispetto alle macchine più avanzate dotate di processori Intel, anche se sui test e sulla effettiva superiorità sono stati già avanzati alcuni dubbi, a cui il vicepresidente della sezione hardware ha risposto con una serie di precisazioni.

L’aspetto però da più parti ritenuto cruciale è che Apple ha finalmente dalla sua una macchina competitiva e a prezzo concorrenziale (a partire da 2279 euro iva inclusa) e sopratutto che si tratta del primo vero sistema desktop che sfrutta l’architettura a 64 bit . I nuovi G5, che dovrebbero raggiungere i 3 GHz entro un anno, da questo punto di vista si pongono ormai in concorrenza non solo con i Pc ma con le workstation Unix, settore di mercato a cui Apple punta da alcuni anni.

La “pantera” all’attacco

I PowerMac G5 non sono stati l’unica lieta sorpresa al WWDC: dati interessanti sono stati forniti su iTunes Music Store che ha raggiunto cinque milioni di brani venduti, sul lettore iPod), prossimo a un milione di esemplari venduti (e con il 43% del mercato giapponese), e sul sistema operativo OS X, che cresce come penetrazione della base utenti Apple.

Mac OS X, con i suoi sette milioni di utilizzatori è, secondo Jobs, il sistema Unix più popolare al mondo e grande attenzione ha suscitato dunque la presentazione della nuova versione, nome in codice Panther, disponibile a fine anno.

Il sistema sfrutterà appieno i nuovi G5 e offre numerose funzioni inedite. Vanno dall’incremento della velocità di lettura dei documenti Pdf a nuove funzioni di cifratura dei dati personali, dalla possibilità di inviare fax da qualsiasi programma all’inclusione di FontBook: utile strumento per la gestione dei font.

E poi un nuovo codec di compressione video sviluppato in esclusiva dalla Pixar; ma anche tanta attenzione all’usabilità del sistema con la nuova funzione Expose che premette di gestire meglio la concomitanza di numerosi programmi.
Prevista anche la riscrittura del Finder. Da non sottovalutare infine i nuovi strumenti di sviluppo Xcode che velocizzano e semplificano il lavoro dei programmatori per Mac e la “rincorsa” ad alcune funzioni già annunciate dalla concorrenza.

Una trattazione a parte meritano due programmi che assumono un ruolo fondamentale nelle strategie Apple: iChat e Safari.
Nel primo caso si assiste alla trasformazione del programma di Istant Messaging e chat iChat in iChatAV: un vero strumento di videoconferenza, con supporto per tutte le webcam Firewire. Introdotta anche una webcam firewire, chiamata, iSight (in vendita a 149 dollari con una risoluzione di 640×480 pixels a 30 fotogrammi al secondo.

Nel secondo caso, forse anche in seguito all’annuncio della fine dello sviluppo di Internet Explorer per Mac è finalmente disponibile la versione 1.0 del browser “fatto in casa” Safari, la cui localizzazione per l’Italia è curata da due italiani già responsabili della prima versione “amatoriale”.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it