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Organizzare le informazioni, ma non troppo

La settimana scorsa discutevo con Claudio Cicali di alcuni argomenti: di del.icio.us, dell’archiviazione degli url “utili” e di quelle periodiche liste con “il meglio di…”.

Con Claudio abbiamo concordato che queste liste così come l’aggiunta ai bookmark forniscono una sensazione di soddisfazione, di “controllo”. Una volta archiviata la risorsa è nostra, l’abbiamo domata.
Purtroppo non è così: il controllo e la reperibilità totale delle informazioni archiviate, per quanto bene, è impossibile. Dei miei 6000 e passa bookmark su del.icio.us so, per esperienza, che una buona fetta è inutile, irreperibile. È un dato con cui bisogna fare i conti e che, seppure a malincuore, ho imparato ad accettare.

L’organizzazione dal basso e con criteri personali (ergo: incostanti, imprecisi, umorali), la crescita delle informazioni archiviate, i limiti del sistema: questi sono alcuni dei motivi per cui quando cerco per l’ennesima volta la lista dei vecchi Macintosh e relativa compatibilità con le vecchie versioni del Mac OS ormai finisco sempre su Google e faccio sempre prima che a scartabellare tra le decine e decine di pagine di del.icio.us a chiedermi quale tag avrò usato e perché quel dannato url non esca fuori.

del.icio.us mi è invece di ausilio in altre situazioni, in aspetti su cui Google latita. Il bookmarking sociale è più limitato e mirato e supera un qualsiasi motore generalista nel presentare, filtrare ed aggregare velocemente ed efficacemente le informazioni già selezionate (da me) e davvero pertinenti (per me) su una data tematica. Il tutto, se si è investito tempo ed energie, anche con descrizioni e note.

Probabilmente, anzi sicuramente, con l’accoppiata Google/del.icio.us e l’occasionale ricerca tra le e-mail copro solo una parte dello scibile che mi servirebbe: non ho cioé il “controllo totale” sulle informazioni.
Ma va bene così: un po’ di caos fa parte del gioco ed è anche di stimolo a provare nuove tecniche e strumenti.

Note a “The Filth” di Grant Morrison

Quanto segue è un mix di curiosità, note e vitali spiegazioni fornitemi dall’autore scozzese di fumetti Grant Morrison.
Questo materiale è stato raccolto durante la traduzione in italiano della serie “The Filth” di Morrison e l’ho assemblato (ordinandolo per numero di albo) nella speranza che possa risultare interessante e/o utile ai lettori della serie. >> Leggi il resto “Note a “The Filth” di Grant Morrison”

Meccanismi editoriali

Qualche anno fa qualcuno sulla lista dell’associazione Metro Olografix si stupiva di come un mio articolo fosse “vecchio” o come mai non avessi ancora parlato di un dato argomento “scottante”.
La mia risposta era che:

Bisogna fare il conto con la dura realtà che le redazioni non sono dei blog e, oltre a non lavorare durante il weekend (a differenza dei collaboratori esterni), hanno spesso purtroppo tempi geologici.

E’ la dura legge dei meccanismi editoriali.

Se nel caso di un sito web o blog istituzionale nonostante scarti e “buchi” temporali i tempi sono relativamente veloci nel caso della stampa possono passare anche quattro o cinque mesi dalla consegna alla fruizione da parte del lettore.

mvc-009lQuesto non vuol dire che i meccanismi editoriali siano superati e da evitare, anzi.

Il tempo non è solo nemico ma può essere un alleato prezioso di chi scrive, pubblica e di chi legge. Un esempio è la pratica della correzione di bozze. Quando collaboravo con la Magic Press su Invisibles almeno tre paia di occhi hanno controllato le mie traduzioni laddove nel caso del primo volume di Supreme dopo il passaggio dalla Lexy alla Free Books la revisione editoriale non c’era e la differenza si è vista.

E su web? Tempi stretti e budget ridotti, d’accordo, ma qualcosa si può fare. Ad esempio come su MusicBlob dove Nicola Battista ed io siamo autori ed al tempo stesso supervisori. E’ una pratica che consiglio a blog e siti con più di un autore: Nicola ed io abbiamo entrambi accesso alla gestione del sito e uno rilegge e verifica bozze e articoli dell’altro, in maniera mutua, garbata ma aperta e senza formalismi. E probabilmente il risultato finale è migliore o quantomeno meno sgrammaticato e confuso.