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Michael A. Hiltik, “Dealers Of Lightning” – Recensione

“Dealers Of Lightning – Xerox PARC and the dawn of the computer page”
di Michael A. Hiltik – Harper Business – 448 pp. paperback – lingua: inglese

Una minuziosa e avvincente cronistoria dei primi anni, quelli cruciali per la Silicon Valley e per la storia dell’informatica, del centro di ricerca californiano della Xerox.

Dealers of Lightning: Xerox Parc and the Dawn of the Computer AgeE’ un lavoro fenomenale dal punto di vista giornalistico e storico essendo quasi tutto frutto di fonti di prima mano (interviste e conversazioni) tant’è che sono segnalati i pochi punti in cui si è affidato a altri saggi.

Per farvi capire quanto sia dettagliato e minuzioso l’autore ha inserito una sorta di “dramatis personae” dei ricercatori e dirigenti trattati a inizio libro e alla fine ne ha messo un’altra, aggiornata con il “dove sono e cosa fanno ora”.

Il libro è avvincente, godibile e stimolante, direi allo stesso livello di “Hackers” di Levy, con cui si integra molto bene, raccontando e esaurendo molte questioni sospese e leggende urbane.

“Dealers Of Lightning” dirada la foschia del “sentito dire” su vicende cruciali per l’informatica come il ruolo di Charles Simonyi in Microsoft e la nascita di Word, la relazione tra Apple e Xerox sull’interfaccia grafica, Bob Metcalfe, ethernet e la nascita del TCP/IP.

Cosa dire se non: consigliatissimo.

Matthew Lindermann e Jason Fried, “Defensive Design” – Recensione

Defensive Design per il Web (Come migliorare messaggi di errore, help, form e altri punti critici di un sito)
di Matthew Lindermann (37 Signals) e Jason Fried – Hops/Tecniche Nuove – 246 pp – 2004 – brossurato – lingua: italiano

Defensive Design for the Web: How to improve error messages, help, forms, and other crisis points (Voices That Matter)Il libro è la traduzione in italiano dell’omonimo testo inglese scritto qualche anno fa da uno dei fondatori dello studio 37 Signals, diventato negli ultimi anni uno dei punti di riferimento per il cosidetto “Web 2.0”. Sono i creatori di ottimi strumenti di organizzazione e collaborazione online come Tadalist e Backpack ma anche del fondamentale framework Ruby On Rails alla base di molte delle WebApps.

Il libro è un manuale con molte schermate che si inserisce nel filone delle guide pratiche (le “Best Practices”) di usabilità e di accessibilità. Tanti esempi, linguaggio comprensibile, spiegazioni efficaci del perché effettuare precise scelte o modifiche al sito web (prevalentemente aziendale).

Per chi crea e cura siti web da parecchi anni (Flashisti esclusi) ed è già attento alle questioni di usabilità e di architettura dell’informazione può risultare una lettura molto rapida e quasi un ripasso. È invece consigliato a chi si avvicina al settore (dirigenti, marketing, responsabili delle relazioni col pubblico, controllo di qualità) e vuole capire e migliorare l’efficacia del proprio sito e della comunicazione con gli utenti.

Per queste figure ed esigenze “Defensive Design” è sicuramente una buona lettura ed un buon investimento, presumo un po’ più digeribile degli ottimi ma ben più densi e verbosi lavori della Postai o di Visciola.

“RSS e Atom” – Recensione

“RSS e Atom – Convergenza e distribuzione dell’informazione”
di Leslie M. Orchard – Apogeo – 576 pp brossurate – lingua: italiano

RSS e Atom - Apogeo
Il manuale è la traduzione in italiano di “Hacking RSS and Atom”: si tratta di un corposo testo che affronta con notevole competenza gli usi dei feed in una duplice ottica pratica.

Il libro fornisce infatti sia una lunga e dettagliata guida all’uso e creazione di strumenti per fruire (aggregatori e client email, Instant Messaging, palmari, pda e iPod) che coordinate e metodologie per produrre o convertire dati in feed. Molto è lo spazio quindi per la lettura e acquisizione di feed e podcast ma anche per il filtraggio, conversione, salvataggio, ripubblicazione, aggregazione di Rss e Atom tramite tutorial e stesura di script ad hoc in Python.

Hacking RSSE’ forse proprio quest’ultimo l’unico vero grande punto debole del testo, tralaltro amplificato dalla scelta di un titolo italiano un po’ troppo generico.

Il testo originale infatti si intitola “Hacking RSS and Atom” e quell’hacking, assente nella versione italiana della Apogeo rappresenta un avviso su quale sia la chiave di volta del testo di Orchard: la manipolazione via script in Python praticamente di ogni aspetto possibile ed immaginabile -da bravo hackerdei feed e dei software e sistemi per gestirli (tra cui il già lodato software Plucker per Palm). Questo avviene con numerosi progetti guidati che contengono tanta inventiva e bravura ma richiedeno da parte del lettore predisposizione e tanta attenzione e passione: sconsiglio quindi lettura e acquisto di “RSS e Atom” a chi è alla ricerca di una trattazione sempre tecnica ma più di base o per meglio dire meno da smanettone.

Chiarito questo non posso che consigliare il libro a chi ha basi (e animo) da programmatore e ripeto che, per quanto ho potuto vedere, il manuale è ben scritto ed è stimolante con una traduzione italiana puntuale e competente che sembra trasmettere anche lo spirito e l’ironia geek dell’originale.

“The Filth” di Grant Morrison: istruzioni per l’uso

La scorsa settimana ho ricevuto, insieme ad altri libri, anche la raccolta brossurata in volume unico della serie “The Filth” di Grant Morrison, Chris Weston e Gary Erskine per la DC/Vertigo.

Non ho intenzione di fare una recensione per vari motivi, uno dei quali è che sono stato il traduttore in italiano dei 13 albi per la Magic Press e ho già contribuito con alcune note e dettagli sull’opera.

The FilthVoglio invece evidenziare come nella versione raccolta il fumetto sia introdotto non da una prefazione di questo o quel personaggio noto e tantomeno da retroscena di autori o curatori. Ci sono invece tre pagine intitolate “Patient Product Information” che scimmiottano delle (finte) istruzioni per l’uso dei medicinali, quelle dette in gergo dei bugiardini.

Le pagine, un elenco di consigli, indicazioni e controindicazioni alla lettura di “The Filth”, sono in perfetta armonia tematica e grafica con le seguenti trecento pagine di fumetto e anche con la quarta di copertina. Ancora più rilevante (e secondo me palese) è che si tratta un modo ironico in cui lo scrittore ed ideatore, Grant Morrison, ha voluto rispondere a chi tra lettori e recensori ha bollato la serie con un “non si capisce niente!”

Graficamente ricercate come le copertine della serie (realizzate dallo studio Segura) questa pagine sono un esempio di metatestualità che si aprono con

“Warning! Be Careful!”

servono ad esternare le tematiche ed il pubblico a cui Morrison si rivolge con The Filth

“all manner of disorders including Internet pronography addiction, insomnia, grief, ‘mid-life’ crisis, schizophrenia, the ignorance of samsara and the 21-st century blues”

ma sopratutto per sottolineare che

“The Filth contains the active ingredient metaphor

Ergo: si consiglia vivamente l’astensione dalla lettura a chi difetta di sentimenti, immaginazione e di ironia. ;-)