Nicola D'Agostino (.net) - Articoli, traduzioni, grafica, web

Tag: internet

La comodità delle interviste via Internet

Dopo aver letto la versione italiana di “The Perfect Thing” sono finito sul blog di Steven Levy. Navigando a ritroso ho notato con piacere un intervento in cui si affrontano le differenze tra un’intervista “vecchio stile” e quella condotta per Instant Messaging (se va bene) oppure con l’ormai standardizzato metodo di inviare per e-mail una lista di domande.

La questione non è nuova e il nocciolo avevo provato ad esporlo in passato, sintetizzando un piccolo sfogo apparso su BoingBoing nel 2003.

Levy, da bravo articolista (ed intervistatore) qual è, approfondisce altri aspetti accessori ed essenziali tra cui evidenzierei

  • la fiducia che si deve necessariamente instaurare tra intervistatore ed intervistato
  • l’apertura mentale necessaria sia che si stia parlando de visu o che si conduca un più ingessato botta e risposta in differita
  • un occhio alla sintetiticità

Rispetto alla pagina o due della rivista stampata il maggior ‘respiro’ di una registrazione diffusa nella sua interezza* non necessariamente è a servizio dell’obiettivo. E del lettore.

* come file audio o trascrizione su un blog

Twitter come generatore di microcontenuti

Noto che continuano ad accumularsi i ‘followers’ su Twitter nonostante sinora non ci sia alcun link esplicito qui su nezmar.com al mio account. Ora c’è ;-)

pigolii in reteScritto questo e tenendo conto della funzione sociale che ricopre mi piacerebbe sfruttare in maniera meno ‘futile’ Twitter, proseguendo con esperimenti di micro-contenuto come le recensioni fatte in passato o qualche sistema di aggregazione delle discussioni.

La cosa che trovo più interessante è l’estrema facilità con cui si sviluppino idee e confronti incoraggiati grazie alla immediatezza dello strumento.
Talvolta scrivere un nuovo articolo o post risulta difficile perché necessita di pianificazione e si porta dietro un bagaglio di riflessioni e ripensamenti: su Twitter ci si può invece lasciar andare ad un “buona la prima”. Il passo successivo è appunto il concatenare e magari ripubblicare i microcontenuti visto che sono già disponibili sotto forma di feed, che è a tutti gli effetti la lingua franca di Internet.

The via: tag on del.icio.us

For me it all began last year with ydn-delicious {at} yahoogroups(.)com/msg03572.html">a message on the Yahoo! Developer Network del.icio.us mailing list. add to deliciousIn the message, thefangmonster[0] was introducing a a bookmarklet to make easier the saving of a particular tag when adding bookmarks on del.icious.

This particular tag is the “via:” one which is “intended to be a corollary to the for: tag, albeit an unofficial one”. It is in fact a totally unofficial tag[1], which nonetheless may help immensely in giving credit (whereand if credit is due) and keeping track of who your links are coming from.

some via: tagsHow does it work?

  • Anytime you save a bookmark, whether by posting or saving from another user, add one more tag, a “via:source” where “source” is the name or nick on delicious or the name of the website or author if he has no account
  • When you want to see all the links you got from a particular source you can use it as a tag.
    http://del.icio.us/nicoladagostino/via:rentzsch is an example of all the urls I got from well-known developer Jonathan ‘Wolf’ Rentzsch[2]
  • In some instances, if adopted by the users, it can even show additional info about the history of the link, as you can see I got it from my friend Nicola “koolinus” Losito and when later aqualung grabbed from me he added me as a source but also kept the original via: tag [3].

As you can see it’s a small addition that can be very useful if you’re a writer (like me) or researcher, if you are interested in the inherent “social” features of bookmarking or simply if you like to think credits (and thanks) should have their a place on del.icio.us

Notes:
[0] who I’d like to thank for the epiphany
[1] although ydn-delicious {at} yahoogroups(.)com/msg00799.html">mentioned in summer 2005 in an offhand remark by del.icio.us founder Joshua Schachter.
[2] who also has a del.icio.us account.
[3] which after all should be expected since it looks like he got the original idea to use via: tags at the beginning of 2005

Su Internet si trova (di) tutto

Da una recente “Bustina di Minerva” di Umberto Eco sull’Espresso:

“[…] le informazioni che Internet gli mette a disposizione sono immensamente più ampie e spesso più approfondite di quelle di cui dispone il professore. E trascurava un punto importante: che Internet gli dice ‘quasi tutto’, salvo come cercare, filtrare, selezionare, accettare o rifiutare quelle informazioni.

A immagazzinare nuove informazioni, purché si abbia buona memoria, sono capaci tutti. Ma decidere quali vadano ricordate e quali no è arte sottile. Questo fa la differenza tra chi ha fatto un corso di studi regolari (anche male) e un autodidatta (anche se geniale).

[…] E infine [il professore] può mettere quotidianamente in scena lo sforzo per riorganizzare in sistema ciò che Internet gli trasmette in ordine alfabetico, dicendo che esistono Tamerlano e i Monocotiledoni ma non quale sia il rapporto sistematico tra queste due nozioni. […]

Nel testo di Eco, intitolato “A che serve il professore?” si parla di scuola e di docenti nell’era di Internet, connubio ancora problematico e tutto in divenire.

Mi pare però che la parte saliente del suo discorso (usare al meglio gli strumenti, mettere in prospettiva o quantomeno organizzare l’informazione) sia applicabile anche all’editoria ed agli articolisti, no?
E a prescindere dal fatto che che quanto scritto venga riprodotto su carta o su schermo o che chi lo abbia scritto sia un “giornalista” o un “blogger professionista”…

Zimbabwe: il bavaglio di Mugabe su e-mail e Internet

Il governo del contestato presidente adotta (altri) provvedimenti restrittivi nei confronti dei navigatori. Basta molto poco per essere accusati di voler “distruggere lo stato”, mentre la Rete e’ condiderata “strumento dell’oppressore imperialista”. >> Leggi il resto “Zimbabwe: il bavaglio di Mugabe su e-mail e Internet”