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Tag: internet

Siti che rispondono a domanda con YES/NO (backup del thread omonimo da Friendfeed)

Quello che segue è una copia rivenduta e corretta di un thread su Friendfeed in cui chiedevo:

“AAA cerco siti che rispondono a domanda con YES/NO in maniera simile a Is Twitter Down?, Umbrella Today? e HasTheLarge… citofonare nda”

>> Leggi il resto “Siti che rispondono a domanda con YES/NO (backup del thread omonimo da Friendfeed)”

Rettifiche online

No, non mi riferisco alla proposta di legge che applica goffamente un modello della stampa cartacea all’editoria online, ma a situazioni più spicciole. Una su tutte quando si nota o viene fatto notare un errore o imprecisione in un proprio testo pubblicato sul web.

Cosa fare?
Lasciare com’è, errore incluso?
Correggere silenziosamente?
Incassare il colpo pubblicamente?

situazionismoFacciamo un esempio concreto.
Ieri, su Mytech.it, ho pubblicato un articolo sul (probabile) hardware dell’iPhone 3GS.
Nei commenti mi si fa notare che la data di uscita del telefono è il 19 giugno, non il 17 come ho scritto io.

Ho scelto di correggere usando il tag strikethrough e cioè barrando l’imprecisione e scrivendo subito dopo il dato corretto. E ovviamente di rispondere al commento ringraziando per la segnalazione dell’errore.

Qualcuno potrebbe obiettare che su una testata giornalistica (di Mondadori, poi!) forse non era il caso e che così facendo si perde autorevolezza e ci si abbassa alla stregua di un blog qualsiasi.

Può darsi, come può darsi il contrario.

Da quando ho iniziati a scrivere professionalmente ho sempre firmato tutti i miei articoli e traduzioni senza usare pseudonimi e ho sempre pensato che che la credibilità dell’autore (e della testata) possa solo aumentare con il mettersi in gi^^discussione. In primis non nascondendo gli errori e dandone atto, rettificando online e – quando è il caso – ringraziando chi segue e fa critiche costruttive. O no?

Quelle offerte di collaborazione (per aumentare la visibilità)

Mi scrivono:

Ti contatto per proporti uno spazio […] sul nostro blog dedicato a [tematica che seguo da anni]. Avevamo in mente ad una serie di interventi su [sottoinsieme della tematica] ed abbiamo pensato di offrire a te la possibilità di aiutarci in questo compito.

Si tratterà in ogni caso di uno spazio embedded in cui si farà esplicito riferimento a [miosito] (con link back e presentazione iniziale per ogni articolo) e poichè [lorosito] arriva ad una media di [cifrone] PageViews/mese potrà dunque essere un’utile occasione per aumentare la visibilità del tuo interessante progetto.

Lascio al lettore il compito di modificare i campi tra parentesi quadra inserendo i suoi dati e di indovinare qual è stata la mia risposta.

Il valore aggiunto delle ripubblicazioni

In calce agli articoli “ripubblicati” online su www.nicoladagostino.net (in quanto apparsi in passato solo su carta) trovate la dicitura

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su Testata numero nnn del data

Quel “una versione” può sembrare un’avvertenza formale, quasi un disclaimer se volete, ma è in realtà un dato di fatto: quelle online non sono riproposizioni pedisseque degli articoli apparsi su rivista stampata (e non) per vari motivi, che vanno dall’ovvio al meno ovvio.

Nel traghettare il testo in HTML per il web effettuo operazioni quali:

  1. trasformazione degli url in link ipertestuali (e ci mancherebbe!)
  2. selezione, scrematura e ritaglio delle immagini (per il diverso layout del mio sito web)
  3. correzioni e rettifiche (qualche immancabile refuso, ripetizioni, introduzioni più incisive, ecc.)
  4. inserimento di materiale multimediale o codice (che in altri formati non aveva senso)
  5. scelta di testi in versioni alternative a quelle pubblicate

versione lungaL’ultima casistica è meno rara di quanto si possa pensare. Un buon esempio è “Mac hacking: rimuovere le password su un Macintosh”.

La versione uscita sulle pagine di Hacker Journal e quella online non differiscono solo per la presenza di link o per la diversa selezione iconografiche o per le correzioni ma per un migliaio di caratteri in più che vengono da una versione “lunga” originariamente stilata.

Poi che la versione lunga sia effettivamente migliore o meno di quella breve, che magari era più chiara perché più concisa o perché redatta e rielaborata, è un altro discorso e sono più che disponibile a discuterne.

Come nasce, prende forma e viene pubblicato un articolo ai tempi di Internet

Mytech - "YouTube: Kutiman e la Babylon Band"Segnalo a chi si interessa di musica, Internet e comunicazione l’articolo “Kutiman e la Babylon Band”, uscito in oggi su MyTech.it e uso questo spazio per descrivere l’iter con cui è stato ideato, è stato redatto ed infine pubblicato su Internet.

Scritto a quattro mani con Nicola Battista, è nato in seguito ad una mia segnalazione entusiasta su MusicBlob con tanto di incastonamento di video da YouTube.

In una telefonata il giorno dopo abbiamo parlato dell’operazione di Kutiman e del perché è epocale: dopo che anche il socio si è convinto con due e-mail abbiamo concordato la collaborazione.

Bozza articolo "Kutiman e la Babylon Band"Durante il viaggio dall’Abruzzo alla Romagna ho fatto una bozza sull’iPhone con Notes e arrivato a casa l’ho spedita a Nicola B. che la mattina seguente mi ha fatto avere un articolo semidefinitivo.

Ho limato e integrato il testo dal portatile aggiungendo link e citazioni che avevo archiviato via bookmarklet su Tumblr (da altri computer) passando poi il tutto a lui.

Infine abbiamo coordinato gli ultimi dettagli (espansione del background, qualche altro link…) e la pubblicazione sul CMS di Mondadori via Instant Messaging.

A chi scrive su Internet io chiedo:

  • densità di informazione, perché l’ipertestualità aggiunge una dimensione informativa al testo, che sia parola, immagine, suono o filmato
  • sintesi, perché i “limiti” della carta stampata si possono trasformare in un vantaggio di chi legge, anche online
  • leggibilità, perché l’ipertestualità serve anche a evitare cose come “questo link” e “clicca qui”
  • chiarezza e nell’evitare assunti o comode scorciatoie come gli “abbiamo già parlato di”
  • informazione specializzata, ovvero parlare di ciò che si conosce evitando il più possibile tentazioni da tuttologo
  • usare vocaboli tecnici (non tecnicismi) ma senza esagerare con l’uso di gerghi, neologismi freschi freschi e parole cool e performanti

E voi, cosa chiedete? :?