“Dealers Of Lightning – Xerox PARC and the dawn of the computer page”
di Michael A. Hiltik – Harper Business – 448 pp. paperback – lingua: inglese
Una minuziosa e avvincente cronistoria dei primi anni, quelli cruciali per la Silicon Valley e per la storia dell’informatica, del centro di ricerca californiano della Xerox.
E’ un lavoro fenomenale dal punto di vista giornalistico e storico essendo quasi tutto frutto di fonti di prima mano (interviste e conversazioni) tant’è che sono segnalati i pochi punti in cui si è affidato a altri saggi.
Per farvi capire quanto sia dettagliato e minuzioso l’autore ha inserito una sorta di “dramatis personae” dei ricercatori e dirigenti trattati a inizio libro e alla fine ne ha messo un’altra, aggiornata con il “dove sono e cosa fanno ora”.
Il libro è avvincente, godibile e stimolante, direi allo stesso livello di “Hackers” di Levy, con cui si integra molto bene, raccontando e esaurendo molte questioni sospese e leggende urbane.
“Dealers Of Lightning” dirada la foschia del “sentito dire” su vicende cruciali per l’informatica come il ruolo di Charles Simonyi in Microsoft e la nascita di Word, la relazione tra Apple e Xerox sull’interfaccia grafica, Bob Metcalfe, ethernet e la nascita del TCP/IP.
Cosa dire se non: consigliatissimo.
- Non si dice rumors ma voci (o indiscrezioni)
- Non si dice talk ma presentazione (o intervento)
- Non si dice paper ma tesina (o ricerca)
- Non si dice WBT (Web Based Training) ma formazione basata sul web o via Internet o al limite il più generico FAD (Formazione a distanza)
- Non si dice encodare ma codificare (o comprimere)
E (già che ci siamo) non si pronuncia ‘opensurz’ ma ‘oopensoors’ (o ‘oopnsoars’) e non ‘ecspluà’ alla francese ma ‘icsploit’ all’inglese.
Grazie.