Qualche settimana fa si è scoperto che Google Translate può essere usato invece che per la pronuncia di frasi in lingue straniere anche come generatore di suoni percussivi. E Google sembra approvare la pratica. >> Leggi il resto “Google… Beatbox”
Dalla versione per Macintosh di Chrome è assente la funzione "Create application shortcut" per creare un SSB, ovvero una copia del browser dedicata a un sito o servizio web.
In questo articolo (in inglese) del blog Google System si evidenzia un aspetto comodo e poco noto della modalità di navigazione in "incognito": quello di poter fare un secondo login con credenziali Google (o di altro provider) diverse.
Usando da terminale il flag –user-agent si può nascondere o camuffare lo User Agent di Chrome.
Ecco Chrome (su Ubuntu Linux) trasformato nel generico “brauser” grazie –user-agent=brauser come dimostra la verifica fatta su www.whatsmyuseragent.com
Ecco come fare un backup della lista delle cartelle dei software sull’iPhone (o iPod touch) in /root/private/var/mobile/Applications e delle corrispondenze nomi/contenuti.
Apple usa gli UUID (come anche Mozilla per i profili utente, se ho capito bene) e quindi i nomi delle directory sono umanamente poco intellegibili, del tipo /6A0EA9EC-F366-428B-BE5D-FC#14D9 (è quella di Pano) mentre dentro c’è il software nome.app (ad esempio Pano1.app).
Grazie a Netatalk (uno dei motivi per fare jailbreak) sono riuscito a montare la partizione root dell’iPhone. Ho provato a fare prima un copia e incolla e poi a trascinare la directory sulla stampante di scrivania ma entrambi questi metodi non mantengono la struttura UUID/contenuto.
Ho risolto posizionandomi in Applications con il Terminale (dopo ‘cd’ invece di digitare il percorso ho trascinato l’icona nella finestra dell’iPhone) e poi ho eseguito quanto suggerito in un commento a http://www.macworld.com/article/48459/2005/12/finderprint.html
e cioè il comando:
ls -RFlh > ~/Desktop/mobappcontents.txt
Per strafa^^ andare sul sicuro, oltre a un TXT, con un altro comando
ls -RFlh | lp
ho “stampato” sulla stampante di default e grazie a CUPS-PDF creato una versione in PDF della lista. :)
Nota bene: i risultati non sono istantanei. Ci vogliono diversi minuti per completare la generazione dei file, in proporzione al numero di software installati sul dispositivo.
It’s been surely already done elsewhere, but it’s still a good exercise in using Google Charts and specifically matching percentages with color palettes.
Check the HTML source for the syntax and have fun.
From ehsanakhgari.org/blog comes a way to make Firefox always start in Private Browsing mode:
Go to the about:config page, click I’ll be careful, I promise, type browser.privatebrowsing.autostart in the Filter text box, double click the entry to make its value true. After doing this, the next time you start Firefox, it will start in private browsing mode automatically. To turn this off, use the same steps to change the value of this preference to false. There is a plan to provide an easier method to set this option in the final release of Firefox 3.1.
On osnews.com I found an interesting note to the TraceMonkey JavaScript engine, which looks like is only enabled for web content but
if you want to enable it for XUL/chrome as well, go to about:config, search for ‘jit’ and set the XUL/chrome option to ‘true’.
Come avviare e eseguire software “di nascosto” su Mac OS X. Bastano poche operazioni per nascondere in parte o del tutto alla vista dell’utente un programma. >> Leggi il resto “Silent Running”
Ci sono quelle volte che il Finder, il gestore di file, cartelle, dischi (ed altro) di Mac OS X, si sente un po’, come dire… strano e ha bisogno di spazio per sé. Tanto spazio a guardare bene. ;-) >> Leggi il resto “Un Finder… distante”
Perché sono previsti anche due o più autori ma non che questi firmino insieme un articolo.
Nei commenti mi si faceva notare che con altri CMS e nello specifico Joomla è possibile scrivere liberamente il nome che dovrà apparire nella firma. La valutazione dello strumento “giusto” è forse uno dei punti cruciali ma va fatta all’inizio, prima di cominciare a curare un sito, blog o rivista online. Se si è ormai fatta la scelta e questa è ricaduta su WordPress può essere difficile (o scomodo) cambiare strumento e bisogna intervenire con una soluzione, magari “rimediata” ma efficace.
La mia soluzione è la seguente: creare un utente nuovo o modificarne uno preesistente dandogli i nomi degli autori che firmeranno insieme il testo.
Ecco un esempio dove c’è stata l’esigenza di scrivere in coppia con Nicola Battista:
Al nome breve (quello per il login) si può infatti associare un qualsiasi nome esteso, nel nostro caso i due (o più) nomi degli autori.
Un utente di questo tipo può anche non essere usato per fare login ma sfruttato solo per la sua “firma”, che si può tranquillamente applicare a stesura ultimata dell’articolo.
Grazie agli sforzi degli smanettoni sull’iPod touch si può aggiungere ed usare quasi tutto il software già disponibile per l’iPhone. E anche Apple sembra indicare che i due dispositivi sono davvero molto simili… >> Leggi il resto “Proprio come l’iPhone”