Dalla versione per Macintosh di Chrome è assente la funzione "Create application shortcut" per creare un SSB, ovvero una copia del browser dedicata a un sito o servizio web.
Grazie a un'utility l'operazione è possibile: basta seguire una guida (in inglese) realizzata da Bracken King.
Lanciando Chrome con questo flag si scopre che nelle prossime versioni del browser comparirà un meccanismo per gestire l’attivazione (o meno) dei plug-in. Alle impostazioni si accede dalla sezione “Under the Hood” (in italiano è “Roba da smanettoni”) con il pulsante “Content Settings” e poi tramite la voce “Plug-ins”.
Se si impedisce l’uso dei plug-in a qualsiasi sito Chrome mostrerà un’icona alla fine della barra indirizzi da cui si può poi scegliere se attivare il plug-in su quel sito. Ecco un esempio pratico su MondoChrome con il riquadro dei video in Flash da YouTube: www.flickr.com/photos/nda/4893052633/
PortableApps.com offre versioni "portabili" di Chrome per sistemi Windows, da utilizzare ad esempio su una memoria esterna. Prima dell'uso si consiglia di leggere i dettagli che elencano caratteristiche e limitazioni, tra cui la non aggiornabilità, di queste versioni a sè stanti.
Volete far avviare Chrome mostrando sempre una finestra di navigazione in “incognito”? Basta lanciare il browser con il flag (o switch che dir si voglia) --incognito
Ecco un’anteprima di come Chrome gestirà le webapp: basta lanciare una delle versioni dev recenti apponendo gli switch --enable-apps
e -apps-debug
Le icone delle webapp appaiono nei nuovi tab, sopra i “Più visitati” di Chrome e nell’angolo destro ogni webapp rimanda alle opzioni.
In basso il link Debug permette di scegliere dove e come aprire e mostrare le webapp.
Le ultime versioni di Google Chrome al primo avvio dopo il download mostrano una finestra per scegliere il motore di ricerca preferito da utilizzare nella Omnibox.
Oltre a Google e Yahoo! tra le opzioni appaiono (in maniera più o meno casuale) anche Bing!, Ask e Virgilio.
Nota col nome in codice di ‘Canary’, è una quarta e ulteriore versione sperimentale di Chrome, pensata per affiancare e non sostituire la copia stabile già installata. Per ora è disponibile sono per sistema operativo Windows all’indirizzo http://tools.google.com/dlpage/chromesxs.
Chromizer è un servizio online che trasforma qualsiasi immagine in formato PNG in un tema per Chrome e ne permette subito l'installazione.
È disponibile anche una breve video-guida: http://vimeo.com/13075196
Le schede di Chrome (e Chromium) sono pronte ad accoglere le icone delle “webapps installabili” di Google.
Ecco cosa si trova nel sorgente di chrome://newtab/
#apps-section { padding: 10px 0px; border-top: 0;} #apps-launch-control { margin-top: 10px;} #apps-launch-control input { position: relative; top: 1px; margin-right: 0.2em; margin-left: 1em;}
Chrome Access è un’estensione non ufficiale che fornisce un accesso rapido alle pagine "interne" di Chrome (ad esempio quelle con le estensioni, con i plugin o per controllare il consumo di memoria) che hanno indirizzi del tipo about: e chrome://
Documento tecnico (in inglese) che descrive Courgette, nome dato al software di Google che gestisce e comprime gli aggiornamenti di Chrome poi inviati e proposti agli utenti.
Le ultime versioni di Chromium possono sfruttare -oltre a quello per Flash- anche il plugin per i PDF di Chrome. Ecco Chromium 6.0.464.0 (52058) con il plugin di Chrome 6.0.458.1 dev.
Lunga guida ufficiale (in inglese) per diagnosticare e correggere il caricamento, l'esecuzione e i possibili problemi di layout nelle pagine web e app in Chrome.
La cartella “Altri Preferiti” o “Other Bookmarks” presente nella barra dei preferiti di Chrome e Chromium non si può rimuovere o eliminare. La spiegazione (e giustificazione) di questa limitazione è contenuta nell’Issue 1459 di Chromium code.google.com/p/chromium/issues/detail?id=1459
Tra le (tante) cose in lavorazione c'è l'installazione contemporanea e ufficiale dei tre diversi "canali" di Chrome: stabile, beta e dev.
L'issue 35574 su code.google.com (http://code.google.com/p/chromium/issues/detail?id=35574) tiene traccia dei lavori su Windows, mentre il 38598 (http://code.google.com/p/chromium/issues/detail?id=38598) su Linux e il 38600 (http://code.google.com/p/chromium/issues/detail?id=38600) su Macintosh.
Se avete scaricato e aggiunto una delle "installable webapps", nelle ultime versioni di Chrome l'icona non appare più in ogni nuovo tab. Il risultato è che non si può lanciare l'app. Questo succede perché è cambiata la sintassi del file manifest.json.
In un messaggio su Chromium Apps (e in quelli seguenti) ci sono alcune informazioni utli per rendere compatibili le webapp.
Usando da terminale il flag –user-agent si può nascondere o camuffare lo User Agent di Chrome.
Ecco Chrome (su Ubuntu Linux) trasformato nel generico “brauser” grazie –user-agent=brauser come dimostra la verifica fatta su www.whatsmyuseragent.com
Lanciando Chrome da shell con –version il browser di Google si apre e chiude immediatamente emettendo sulla riga di comando la propria versione, incluso il canale.
chrome_switches
File che elenca gran parte degli switch (o flag, se preferite) che -se aggiunti al momento del lancio- attivano o disattivano funzioni e caratteristiche di Chrome. Altri sono nel file base_switches.