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Steven Levy, “Crypto“ – Recensione

“Crypto – How The Code Rebels Beat The Government – Saving Privacy In
The Digital Age”

di Steven Levy – Penguin – 355 pp. paperback – lingua: inglese

L’apporto di Levy al narrare e spiegare vicende cardine della storia dell’informatica (e probabilmente della società moderna) era già notevole grazie a “Hackers”. Lo scorso anno la stima e la considerazione si è rafforzata dopo aver letto “Insanely Great” e ho quindi voluto leggere “Crypto”, cronistoria della rivoluzione crittografica indipendente.

Crypto: How the Code Rebels Beat the Government Saving Privacy in the Digital AgeLa cura dell’opera è sempre notevole e la prosa rimane eccellente e accattivante fino alla fine (e lo dico con un pizzico di invidia professionale), ma “Crypto” risulta meno riuscito e coeso degli altri due testi.

Detto questo è comunque un libro che consiglio sia per il quadro complessivo che i moltissimi preziosi particolari che fornisce sulla lotta per “liberare” la crittografia dalle torri delle agenzie segrete governative.

Levy si sofferma sui personaggi chiave e li mostra spesso con candidezza (ad esempio Diffie e Zimmermann e parla senza remore delle tormentate relazioni dei ricercatori e imprenditori con governo ed organizzazioni, delle vicissitudini e liti nello sfruttamento commerciale e -degno di plauso – verso la fine del libro compie anche uno sforzo di allontanarsi da una visione esclusivamente USA-centrica degli avanzamenti nel settore in una ricostruzione amara quanto vera.

Una versione di questo testo è apparsa originariamente sul newsgroup it.comp.retrocomputing