Vediamo da vicino le novità della prossima release del player e gestore di musica multipiattaforma: che strizza un occhio ad Apple ed un altro ai servizi online e formati aperti.

di Nicola D’Agostino

Continua la crescita di Songbird, l’accattivante software di riproduzione audio con simbolo un usignolo e che si appoggia al browser open source della fondazione Mozilla.

Siamo ormai a pochi passi dal rilascio della versione 0.7 e la Release candidate 1 disponibile sia per Windows che Linux e Macintosh (solo Intel però) offre una ghiotta occasione di vedere modifiche ed aggiunte.

Già nella fase di installazione e in particolare se non si è usato in passato il software o creato un utente si nota lo sforzo nel guidare i neofiti e nel configurare tutti i dettagli, dall’importare la musica presente sul disco all’aggiunta di estensioni utili. Il meccanismo di Songbird è sempre quello modulare di Firefox e le estensioni permettono di offrire tra le altre una consultazione visuale dei brani chiamata MediaFlow simile a quella in iTunes, un calendario che recupera online i concerti dal vivo degli artisti di cui abbiamo musica e, altra novità, l’accesso al proprio account su Last.fm per esprimere preferenze.
Che il programma di Apple sia il termine di paragone è però evidente dai ritocchi all’interfaccia, ora disponibile in grigio metallizzato e dalla comparsa delle smart playlist per organizzare gli ascolti in base a criteri personali.

Gli sviluppatori segnalano poi un minore impiego di memoria su Windows e Linux e migliorie alla gestione delle librerie e dei metadati dei brani, che dovrebbero essere entrambi più rapidi. Infine può dire poco ma è da non sottovalutare l’adozione dellla piattaforma free GStreamer come motore per l’audio: grazie a questa Songbird amplia la riproduzione di formati esclusi da iTunes ma apprezzati tra cui quello non compresso Flac.

Si ringrazia Nicola Losito per la collaborazione.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it