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Sincronizziamo i browser

Informazioni condivise e sincronizzate: per essere sempre mobili e produttivi grazie al web.

di Nicola D’Agostino

Cambiare computer senza perdere i dati. È una delle magie delle webapps e del Web 2.0, che da alcuni anni stanno spostando su Internet molte delle funzioni che un tempo erano esclusiva dei software sul desktop. E che di conseguenza rendono davvero realtà il lavoro e l’accesso da remoto ai dati. Basta un browser (meglio se sempre lo stesso) e una connessione ad Internet.

È una formula che ci permette di passare dal PC dell’ufficio a quello di casa recuperando e facendo migrare da una postazione all’altra i messaggi, i bookmark, ma anche la cronologia e persino i cookies. E magari anche le dieci finestre o tab che avevamo aperto prima di dover interrompere bruscamente e andare via.

Certo, in molti casi, con applicazioni e dati tradizionali abbiamo bisogno di chiavette o memorie su cui mettere versioni portabili dei software e strumenti specifici ma con la disponibilità di videoscrittura, archiviazione, email, video, chat ed altro ancora direttamente sul web in molti casi l’ambiente di produttività, il desktop si sposta nel browser e si alleggerisce ulteriormente. Tutto ciò che ci serve è una base comune, un browser come Firefox (www.mozilla.org/firefox) che guarda caso in virtù della sua sicurezza e modernità è il requisito e strumento d’elezione per l’uso di servizi tecnologicamente evoluti come Gmail, Flickr, Google Docs & Spreadsheets o le varie rubriche, agende e organizer online.

Proprio Firefox con il suo costante aggiornamento, la sua natura multipiattaforma, la struttura modulare e apertura ad aggiunte di terzi è la chiave per avere davvero ovunque, sul PC con Windows o con Linux o ancora il Macintosh portatile o la workstation Sun o un sistema BSD, un ambiente personalizzato con accesso a tutto e con bookmark sempre sottomano.

La chiave per ricreare e mantenere coerente ed aggiornato il nostro ambiente è infatti archiviare tutto online e sincronizzare il contenuto tra i vari browser. Una grossa mano ce la danno i siti di boookmarking sociale, come del.icio.us, blogmarks, l’italiano Segnalo che hanno fatto migrare Preferiti e Segnalibri in rete mostrando come archiviazione, recupero e condivisione dei dati possano divenire rapidi ed efficaci e magari anche divertenti.

Google Browser Sync

Ma segnare indirizzi, navigare, leggere, scrivere vuol dire anche passare da un sito all’altro, da un servizio all’altro e da un account all’altro con il rischio di sprecare molto del nostro tempo prezioso a identificarsi e fare login, ricostruire percorsi e ricominciare ricerche, insomma a ricostruire ed aggiornare lo status quo da una postazione all’altra.
Qui un’altra mano ci viene tesa dalla miriade di altre aggiunte per Firefox che permettono di sincronizzare e gestire password, bookmark e accedere velocemente a dati e informazioni, archiviandoli online per un accesso universale. Uno degli strumenti migliori al momento viene da Mountain View, sede di Google e si chiama Google Browser Sync).

Un po’ di discrezione (online)

Bookmark sociali, appunti e calendari online e sessioni mobili sono comode ma ci espongono anche a dei rischi. Ad esempio di truffatori e ladri d’identità che possono fingersi noi usando i cookie che lasciamo in giro; oppure trarre informazioni riservate o imbarazzanti (amici, colleghi, datori di lavoro, parenti) dai dettagli in indirizzi web e appuntamenti o da una sbriciata nella nostra webmail su Google o Yahoo!.

Ecco perciò alcuni consigli pratici per garantirci un po’ più di privacy.
Anzitutto non rendiamo mai pubbliche informazioni attinenti alla sfera privata. Attenzione ai profili, descrizioni e note biografiche su di noi ma anche ai dati annotati: del.icio.us permette di segnare un url come “privato” barrando una casellina al momento dell’inserimento. Lo stesso vale per calendari come quello di Google che se contengono gli impegni della giornata con nomi, spostamenti e luoghi è bene non vengano mai resi pubblici ma rimangano visibili solo a noi.

Assicuriamoci inoltre di usare account e servizi strettamente personali e protetti da password. Quando possibile facciamo sempre logout alla fine della sessione di lavoro (anche se può risultare noioso) e se siamo ospiti su postazioni altrui rimuoviamo dopo l’uso cookies, cache e history (cronologia).

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su "Total Computer 34" del marzo 2007