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Safari 4 beta: non solo una questione di velocità

Elaborazione delle pagine web più rapida e rispettosa degli standard, interfaccia grafica resa più spettacolare e al passo coi tempi, alla rincorsa di Chrome, Firefox e del pioniere Opera. Ma c’è anche altro, tanto altro.

di Nicola D’Agostino

Il web browser più veloce e innovativo del mondo per Mac e Windows PC”: è così che Apple ha presentato e lanciato una versione preliminare (beta 1) di Safari 4 invitando alla prova.

Diciamo subito che l’incremento di velocità c’è, grazie al motore Javascript Nitro, già noto ed apprezzato con il precedente nome -meno altisonante e più ironico- di Squirrelfish Extreme. I primi test però ridimensionano molte delle affermazioni di Apple. La differenza con la Safari 3 e con Internet Explorer 7 effettivamente c’è ma lo scarto rispetto alle ultime versioni di Chrome e le beta della 3.1 di Firefox è minimo e varia di computer in computer e test con Chrome che spesso si aggiudica il primo posto.

Ma Safari 4 presenta diverse novità anche nell’interfaccia utente (inclusa una strizzata d’occhio all’utenza di Windows), strumenti e passi in avanti nella compatibilità sugli standard, con un mix di innovazione e riproposizione di cose già viste altrove.

La funzione Top Sites è una spettacolare rielaborazione dei “siti più visitati” di Google Chrome, disposti in forma semitridimensionale e arricchiti di un sistema di avvisi su aggiornamenti via feed. Sempre da Chrome (e prima ancora da Opera) arriva l’idea di spostare i tab in cima, nella barra del titolo: è una scelta che sta facendo discutere e causa problemi di usabilità ma che è coerente con gli sforzi di Apple di ridurre lo spazio occupato dai controlli, come dimostra anche lo spostamento del pulsante di Reload dentro la barra degli indirizzi.

Beta di Safari 4

Gli effetti grafici con anteprime dei siti in Safari 4 sono abbastanza pervasivi e il Coverflow di iTunes è stato applicato alla cronologia della navigazione dell’utente ed alla gestione dei bookmark, ricerche incluse. Come in Top Sites la spettacolarità è direttamente proporzionale alla potenza richiesta e mette in difficoltà computer più vecchi come i G3. Questi sono supportati da Apple e per il resto godono delle  150 funzioni del browser secondo l’azienda di Cupertino. Alcune sono presenti da tempo e solo evidenziate, come il poter spostare i tab, anche in nuove finestre. Altre sono idee mutuate da altri come lo zoom della pagina e non solo del testo, introdotto anni fa da Opera, lo Smart Address Field che ricalca la Awesome Bar di Firefox o lo Smart Address Field con i suggerimenti nella ricerca, disponibile da tempo con plug-in.

Ma sotto il cofano c’è altro: bisogna riconoscere che Apple ha inserito un supporto eccellente agli standard del web. Safari 4 include il supporto HTML 5 per i tag video e per le tecnologie offline (con database Sqllite, come si vede nelle preferenze), supportaSVG 1.1, le ultime novità dei CSS tra cui i animazioni, effetti, web font e supera i test Acid3, anche se magari non è il primo come si afferma nel comunicato.
Tanti anche gli strumenti per sviluppatori web previa l’attivazione del menù Develop. Abbiamo i pannelli Elements, per esaminare le parti della pagina Html, il Web Inspector con Resources per vedere pesi, velocità e componenti, un debugger ed un profiler JavaScript che recupera un po’ di terreno sulla dotazione di Firefox e persino la visione e manipolazione di database Sql.

Per chi volesse provarla, la prima beta di Safari 4 su Mac richiede Mac OS X Leopard versione 10.5.6 o Tiger versione 10.4.11, almeno 256MB di memoria e funziona dai modelli con G3 e FireWire integrata in sù. La versione per Windows richiede invece XP SP2 o Windows Vista, sempre minimo 256MB di Ram e un processore Intel Pentium a 500 MHz o superiore.

Apple ha inoltre avvisato di alcune incompatibilità della beta di Safari 4 su Macintosh tra cui con l’utility Glims, Growmail e fa notare che le funzioni Top Sites e Cover Flow necessitano anche su Windows di una scheda “compatibile”.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it