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Prova su strada MacBook 13″: impressioni d’uso

Design, ergonomia e performance: ecco la prima parte della "prova su strada" dedicata al rinnovato portatile consumer di Apple.

di Nicola D’Agostino

Design
Se si confronta il nuovo MacBook 13″ bianco con un MacBook 13″ di alluminio si nota che il design è identico, sin nei dettagli più minuti. Il materiale è policarbonato e non metallo ma angoli, forma e bordo del monitor, tastiera (che però è non retroilluminata) e trackpad sono esattamente gli stessi.

La combinazione della scocca Unibody, composta da meno elementi, e l’eliminazione dello scomparto a vista per la batteria hanno vari effetti. Rendeno il nuovo MacBook più elegante e sottile dei precedenti ma comunicano anche una sensazione di maggiore solidità. Il MacBook appare un notebook capace di sostenere sollecitazioni su base giornaliera, che era poi uno degli obiettivi di Apple nella progettazione.

MacBook nov 2009 - portsErgonomia
L’attacco del connettore MagSafe è diverso rispetto al passato ed è del tipo inaugurato sul MacBook Air, con lo spinotto che non sporge più dritto ma parallelo al corpo del computer. Questo rende il cavo talvolta un po’ scomodo da gestire ma al contempo assicura che l’alimentazione non si stacchi nel caso si usi il portatile seduti a gambe incrociate.

Molto apprezzabile è la scelta di Apple di non usare per il fondo la stessa plastica bianca e liscia del resto del notebook ma uno strato di materiale gommato, che fa maggiore attrito e rende il MacBook ben saldo su varie superfici di appoggio, anche se inclinate.

Performance
Stranamente, alimentato a batteria, il portatile è stato messo in difficoltà un paiod dall’editing in Word di Office 2008. Durante la revisione di una traduzione di circa duecento pagine (600k di documento in formato .doc) ci sono stati rallentamenti del passaggio al software Microsoft. Per il resto nessun problema invece con Safari, Firefox, Chrome, iTunes, Adium, Transmit, Transmission, iCal, Text Edit, Anteprima e persino Eudora, eseguito via l’emulazione trasparente di Rosetta (che mancava dallo Snow Leopard preinstallato ed è stata scaricata automaticamente da Internet).

Negli scorsi tre giorni il MacBook si è dimostrato affidabile e pronto all’uso nonostante i numerosi software sempre aperti e i tanti spostamenti lunghi e brevi, riposto in uno zaino senza protezioni rigide. Il risveglio è sempre stato immediato, la tastiera e trackpad precisi e le performance più che soddisfacenti.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it