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Prova su strada MacBook 13″: l’autonomia

Seconda parte della "prova su strada": verifichiamo l’autonomia effettiva della batteria integrata del nuovo MacBook.

di Nicola D’Agostino

Una delle caratteristiche più appetibili del nuovo MacBook 13″ bianco è la nuova batteria integrata che secondo Apple è “la batteria a maggior durata mai vista sui MacBook” . Non solo farebbe salire l’autonomia da 4,5 a “fino a 7 ore” ma dovrebbe anche garantire questi strabilianti risultati per un migliaio di cicli di ricarica, senza le costanti diminuzioni a cui gli utenti sono tristemente abituati.

overview_bucket2_20091020Per questo motivo, dopo aver parlato dell’aspetto, ergonomia e performance del portatile, è stata fatta una serie di verifiche pratiche dell’effettiva autonomia.

La prima prova è stata di un uso saltuario dalla sera del venerdì alla mattina del sabato. Risvegliato alle 19:13 dopo un breve tragitto con il portatile in sleep, con il WiFi e il Bluetooth spenti, la batteria è partita circa 5h e 30 minuti. Dopo due ore e mezza di gestione della posta (offline), videoscrittura con Word e organizzazione dei file è sceso a 3 ore e 26 minuti. Ha proseguito ad essere usato per un’altra mezz’ora e poi ancora per un paio d’ore prima di venire messo in stop per la notte, al termine della quale, la mattina era in “deep sleep”, ormai a secco. Risultato: circa cinque ore e mezza di utilizzo.

La seconda prova ha visto il MacBook perennemente online via connessione wireless ad un’ADSL. È stata effettuata dopo una ricalibrazione della batteria, che dopo tre cicli segnava una capacità massima di 5328 mAh.
Acceso il portatile (e il WiFi) alle 10:30 è stato usato quasi ininterrottamente sino alle alle 15:24 quando con otto minuti di autonomia residua (3%) ha mostrato l’avviso di essere agli sgoccioli e poco dopo è entrato in stato di sleep profondo. In queste cinque ore la connessione è rimasta sempre attiva, con trasferimento di file in background, e-mail, navigazione di siti web, instant messaging ed altro ancora.

La terza prova è stata effettuata con varie pause e in gran parte in viaggio in treno e poi a casa.
Svegliato il MacBook alle 15:52 con WiFi e Bluetooth spenti e luminosità del monitor a 1/4, mostrava un’autonomia di partenza molto alta che ha oscillato per un po’ tra le 7h 43m e 8h 21m e si è assestata sopra le otto ore dopo aver aumentato un po’ la luminosità.
Dopo due ore di lettura e scrittura email e gestione e riorganizzazione di file nel Finder la carica è scesa a 5h 13m (72%). Messo in sleep alle 18 e risvegliato alle 18:41 dopo altre due ore di lettura e scrittura mostrava di avere ancora 3h e 15m. Messo in sleep alle 21 è stato risvegliato alle 22:15 ed ha retto -connesso a Internet via ethernet- sino a mezzanotte. Anche questa volta il residuo di autonomia è svanito durante la notte passata in sleep. Il bilancio è di quasi sei ore.

L’ultima prova è stata svolta senza interruzioni, con schermo a 1/3. connessioni saltuarie ma tanti programmi aperti (ed in uso), musica, fotoritocco, videoscrittura, posta, Instant messaging, Skype, gestione dei file nel Finder ed altro ancora. Dopo aver staccato l’alimentazione a rete alle 16 sono arrivato alle 20:40 con circa 15 minuti di autonomia. Risultato: poco meno di cinque ore.

5h16mQuelle fatte e descritte sono ovviamente tutte prove opinabili, soggettive e personali e bisogna aspettarsi una durata che varia a seconda delle esigenze e delle abitudini dell’utente. Emerge abbastanza chiaramente che il nuovo MacBook 13″ (late 2009) ha effettivamente un’autonomia notevole, superiore non solo ai modelli precedenti con processori Intel e a volerla dire tutta anche a quella dei vecchi iBook e PowerBook 12″.

La batteria integrata forse non garantirà le sette ore con WiFi sbandierate da Apple ma regge almeno cinque ore reali anche in caso di uso intensivo della connessione. In modalità offline, poi, si può spingere oltre, arrivando a coprire agilmente (e produttivamente) un lungo viaggio, una giornata lavorativa, o una sortita all’aperto, liberi dal patema di dover interrompere dopo poche ore quanto si stava facendo e cercare al più presto una presa elettrica.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it