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Photoshop e gli sfidanti: il fotoediting per tutti

Le proposte per fotografi evoluti e hobbisti alle prime armi: migliorare, modificare trasformare le immagini non è mai stato così facile. Dai software costosi a quelli completamente gratuiti.

di Nicola D’Agostino

Il grande successo delle riprese con le fotocamere digitali è legato anche alla possibilità di intervenire facilmente sulle immagini dopo lo scatto: semplicemente tagliando, modificando contrasti e toni; oppure arrivando fino a creare immagini molto lontane, per caratteristiche e risultato estetico, dall’originale. Queste possibilità, un tempo alla portata, in parte, solo di chi sapeva e poteva destreggiarsi in camera oscura, sono oggi racchiuse nei software di fotoediting.

L’offerta di programmi si è adeguata alle esigenze del pubblico degli hobbisti e propone ora soluzioni nuove e capaci di far fronte a necessità differenti. Ecco alcuni esempi.

In cima, sia come funzioni che come prezzo, svetta incontrastato Adobe Photoshop.
Nonostante numerosi tentativi da parte di aziende come Macromedia (ora comprata proprio da Adobe), Corel o anche Microsoft, Photoshop rimane dopo quasi vent’anni l’unico strumento professionale per il fotoritocco, di cui è diventato sinonimo.

Numerosissime le funzioni di un programma che si rivolge ai professionisti che devono andare in stampa ma anche ai dilettanti o prosumer che vogliono il meglio: si va dalle potenti opzioni di selezione, mascheramento e ritaglio passando alle rotazioni, trasformazioni, correzioni di distorsione e filtri, molti dei quali utili a correggere imperfezioni delle foto come sfocature, disturbi o problemi con i colori fino a compiere elaborati virtuosismi di fotocomposizione. L’ultima versione è la CS2, che richiede nella versione Windows (ma è disponibile anche per Macintosh) un processore Intel Xeon, Dual Xeon, Centrino, Pentium III o 4, Windows 2000 o XP e almeno 320MB di Ram. Il costo è di 899,00 Euro iva esclusa.
A proposito di Photoshop va anche aggiunto che non si tratta di un programma adatto a chi vuole solo funzioni di base e vuole la massima semplicità operativa.

Rivolto invece all’utenza semi-professionale è l’alternativa a basso costo a Photoshop, l’ex shareware Jasc Paint Shop Pro, ora di proprietà di Corel. Paint Shop Pro è sul mercato da diversi anni ed è cresciuto enormemente, arrivando a soddisfare molte esigenze, tanto che oggi viene usato oltre che dagli amatori anche da molti crativi e professionisti.

I punti deboli rispetto a Photoshop sono l’interfaccia meno riuscita e in generale la minore raffinatezza degli strumenti, che sono comunque numerosi. La dotazione è infatti più che sufficienti e presenta alcuni comodi automatismi come quelli di correzione degli errori e inestetisimi delle immagini o per apporre, alla fine del ritocco, bordi e cornici alle foto. L’ultima versione di Paint Shop pro è la 9, solo per Windows, in vendita a 139 Euro in forma scaricabile e a149 Euro con la confezione. Le richieste di sistema sono meno esose ed è sufficiente anche un processore Intel da 300MHz (si consiglia però un 1 GHz), Microsoft Windows® 98SE, 2000, ME, XP, 256 MB of RAM (consigliatissimi 512 GB).

Pensato e realizzato esplicitamente per utenti che vogliono un software semplice da usare è Photoshop Elements che rappresenta anche una risposta di Adobe ai tool economici offerti dalla concorrenza. Photoshop Elements si presenta programmaticamente privo di funzioni professionali come la quadricromia ma punta (e forse supera per molti versi il fratello) nella gestione ed equalizzazione delle foto, anche qui con strumenti utili e intuitivi e numerosi automatismi. L’ultima versione è la 3, disponibile sia per Windows a soli 83 Euro e per Macintosh a 74 Euro, richiede un Pentium II o 4 o compatibile da 800MHz e Windows 2000 o XP oppure un Macintosh con processore G3, G4 o G5, Mac OS X 10.2.8 o 10.3: in entrambi i casi il minimo di ram è 256MB ma sono consigliati 512MB.

Assimilabile a quest’ultimo è il prodotto concorrente per molti versi “gemello” Paint Shop Pro Studio, che per soli 89 Euro (99 per avere anche la confezione) Le funzioni utili per l’appassionato ci sono tutte: equalizzazione, restauro, composizione, un minimo di impaginazione e anche organizzazione e condivisione delle immagini in rete.Le richieste di sistema sono di un processore Pentium MMX, Windows 98SE, 200, ME o XP e 256 MB of RAM.

Finiamo la carrellata con un prodotto che si situa in fondo per prezzo ma non necessariamente per funzionalità e target di utenza. The Gimp, acronimo che sta per “GNU Image Manipulation Program“. E’ un programma totalmente gratuito di manipolazione delle immagini che viene dagli ambienti del free software e dell’open source e che punta, almeno nelle intenzioni, a tenere testa alle offerte commerciali.
Lasciando da parte confronti e paragoni The Gimp è comunque uno strumento utile e ricco per fare scansioni, operare fotoritocco, comporre immagini e scritte e altro ancora, con un’ampia scelta di filtri e plug-in e un sistema di automatizzazione avanzato. The GIMP è multipiattaforma e la versione attuale è la 2.2.7, disponibile per sistemi GNU/Linux e altri UNIX ma anche per Mac OS e, naturalmente, Windows, per le edizioni 98, ME, NT4, 2000 e XP e con almeno 128 MB di RAM.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it