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Persi nella rete 16 – Alieni, bongo e slang versione chat

Case virtuali basate su motori di ricerca, debugging online, come trasmettere dati TCP/IP via percussione, traduttori in gergo delle chat, una lista illustrata dei cameo di Alfred Hitchcock e come il gioco Space Invaders รจ diventato un progetto artistico.

di Nicola D’Agostino

Realizzata in Macromedia Flash, Googlehouse è una “casa virtuale”, un labirinto tridimensionale da esplorare formato da pareti su cui sono riportate immagini di case e appartamenti recuperate online tramite il motore di ricerca di immagini di Google.

Sviluppato presso l’Università di Saarbruecken in Germania, AskIgor è un servizio sperimentale che fa debugging, cioe’ analizza il codice alla ricerca di errori e problemi, di programmi per il sistema operativo Linux. AskIgor (‘chiedi a Igor’, con chiaro riferimento al servo del dottor Frankestein) è per ora disponibile on line e come plug-in ma si prevede sarà scaricabile presto come programma a se stante.

Il Bongo Project è un esperimento condotto all’Università di Algoma negli Stati Uniti che dimostra come i dati del protocollo TCP/IP, alla base di Internet, possano venire trasmessi (con un po’ di calma e tanto spirito goliardico) da un nodo all’altro della rete anche tramite percussioni sui bongo.

Ogni cinefilo che si rispetti sa che Alfred Hitchcok aveva la mania di comparire in brevi “cameo” nei suoi stessi film. Un appassionato ha messo on line la lista di tutte le comparsate del regista britannico nelle proprie pellicole, con tanto di descrizione e immagini, in cui evidenzia di volta in volta le assurde mise assunte da Hitchcock.

Il gergo denso di acronimi, errori di grammatica ed ortografia dell’utente tipo di America On Line è sinonimo di vacuità nelle chat on line ed è stato preso in giro ed esposto al pubblico ludibrio su Internet e anche in libri di successo. Ora, grazie ad AOLer translator un qualsiasi testo (sensato) in inglese può essere trasformato in “AOLese”.

I “cattivi” di un vecchio e storico videogioco, Space Invaders, diventano i protagonisti di un progetto artistico che li vede fotografati in numerose città del mondo. Piazze e strade di Parigi, Londra, Los Angeles, Rotterdam, New York ma anche Hong Kong e dell’Australia sono “invase” da adesivi e mosaici degli alieni, che il visitatore può giocare ad individuare nelle foto pubblicate sul sito.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it