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Persi nella rete (07)

Generatori di immagini celebrative, quiz a base di fotoritocco, il sistema operativo Plan 9, archivi di t-shirt numerate da 0 a 100, registrazioni ambientali a Tokyo e un documentario dedicato a Linux.

di Nicola D’Agostino

The Code (il codice) è un film finlandese che narra il primo decennio di vita del sistema operativo Gnu-Linux. Il documentario si avvale della partecipazione di Linus Torvalds e di molti altri personaggi del mondo free software e open source come Richard Stallman, Alan Cox, Eric Raymond e Jon “Maddog” Hall.

The Folkways Archive permette di generare immagini celebrative di gusto propagandistico: basta inserire nomi o parole a scelta e pescare dal vasto archivio iconografico disponibile… e il programma assembla rapidamente dei pastiche personalizzati.

Filmwise Invisibles è un’altra dimostrazione della popolarità del fotoritocco su Internet: una serie di quiz per cinefili in cui i curatori del sito hanno rimosso volti e corpi di attori da film famosi (facendoli sembrare “invisibili”, da cui il titolo) e sfidano il pubblico ad indovinare di quale pellicola si tratta.

Plan 9 è un progetto di sistema operativo decentralizzato, nato verso la fine degli anni ‘80 presso i laboratori Bell (ora Lucent Technologies) con il contributo di Ken Thompson, uno dei padri di Unix. Da pochi giorni “Plan 9” ha subito un cambio di licenza ed è divenuto ufficialmente open source.

All’interno del sito www.tokyo-ouja.com (una guida alla città di Tokyo e alla sua cultura) è presente la pagina sounds of Tokyo che offre in formato Mp3 alcune registrazioni ambientali della vita nella capitale. I brani documentano, tra le altre cose, feste, celebrazioni folk, rumore della folla alla stazione e suoni nei parchi.

Il numbered shirts project è un progetto on line ideato e sviluppato da uno studio di grafica olandese. La pagina è un archivio fotografico che raccoglie immagini inviate da persone che si sono immortalate mentre indossano capi di abbigliamento “numerati”, progressivamente da 0 a 100. Mentre scriviamo mancano solo cinque numeri al completamento.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it