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Panorama – Andrea Pazienza: 60 anni fa nasceva un mito del fumetto

Da Pentothal a Pompeo passando per Zanardi e Pertini: un autore che ha lasciato il segno e viene ora celebrato con mostre, manifestazioni e una ristampa

di Nicola D’Agostino e Serena Di Virgilio

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Nato il 23 maggio del 1956 a San Benedetto del Tronto, Andrea Pazienza è stato uno dei più importanti fumettisti italiani. Scomparso prematuramente a trentadue anni per overdose d’eroina, ha lasciato un segno indelebile che va al di là del mondo del fumetto.

L’anniversario della sua nascita è un’occasione per ricordare le sue opere, segnalare le numerose iniziative a lui dedicate in questo periodo e riportare alcuni dei ricordi più significativi e incisivi.

Chi è Andrea Pazienza

Cresciuto a San Severo in provincia di Foggia, città natia del padre, Pazienza si trasferisce dodicenne a Pescara dove frequenta il liceo artistico (e conosce Tanino Liberatore), produce scenografie teatrali ed espone i suoi dipinti in collettive e personali. Nel 1974 approda a Bologna, dove si iscrive al DAMS. A Bologna vive gli anni della contestazione giovanile, stringe amicizia con altri artisti come Filippo Scozzari, Pier Vittorio Tondelli e Roberto Freak Antoni.

Pazienza si fa notare pubblicando nel 1977 l’autobiografico e onirico fumetto “Le straordinarie avventure di Pentothal” sulle pagine di Alter Alter, rivista sorella di Linus dedicata a opere più sperimentali.

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Lo stesso anno entra a far parte del collettivo romano di Cannibale, capitanato da Stefano Tamburini. Collabora al settimanale di satira Il Male e qualche anno dopo, con gli amici di Cannibale e Vincenzo Sparagna, cofonda la seminale rivista Frigidaire, diventando una delle voci più valide, fresche e famose del fumetto d’autore nostrano.

L’autore

Tra la fine degli anni Settanta e il 1988, anno della sua scomparsa, Pazienza produce storie e disegni in maniera frenetica, disordinata ed eclettica. Si contraddistingue per la grande inventiva, una notevole verve per i dialoghi e le battute fulminanti, e la capacità di spaziare sia graficamente che narrativamente dal comico al tragico, dal realistico al caricaturale, alternando e talvolta fondendo stili e registri diversi.

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Dopo l’attualità politicizzata della lotta studentesca e l’eroina dilagante di Pentothal, Pazienza crea le storie spietate di sesso, droga e violenza con protagonista Zanardi. Racconta le disavventure coloniali durante la Seconda Guerra Mondiale di un manipolo di soldati italiani in “Aficionados”. Si immagina improbabile (e imbranato) partigiano a fianco del Presidente Pertini in “Paz e Pert”.

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Si cimenta nell’erotismo, rivisita con irriverenza figure disneyane in “Perché Pippo sembra uno sballato”. Torna all’autobiografia con l’intenso e doloroso “Pompeo”. Sforna centinaia di vignette e “sturiellet”, ma anche favole, illustrazioni per la pubblicità, manifesti cinematografici, murales, copertine di dischi e altro ancora.

Idolatrato dai lettori, mitizzato dopo la tragica morte, citato da scrittori, musicisti e colleghi fumettisti, Pazienza ha saputo giocare con realtà e fantasia, senza soluzione di continuità, trasformando sé stesso in personaggio (tragico) e forzando i confini tra arte e vita.

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Dicono di lui

Giuliana Di Cretico, madre di Andrea Pazienza: “È stato un bambino particolare: ha cominciato a parlare tardi. A parte mamma e papà, le prime parole sono state catta e bia, carta e matita. Un giorno fece il disegno di un orso e noi sbalorditi gli chiedemmo: ma che cos’è? Orso!, ha risposto lui. [Aveva] Diciotto mesi.”

Tanino Liberatore: “Già a quei tempi [del Liceo Artistico a Pescara] disegnava in un modo eccezionale, anche se tutto quello che faceva era cartoon. Pure i gessi, le sculture classiche, le faceva in un modo cartoonesco. Mi ricordo che suo padre mi chiese di provare a fargli passare questo senso del fumetto in qualsiasi cosa; io gli risposi che era impossibile, perché era una cosa innata.”

Stefano Benni: “Ogni volta che mi hanno chiesto, qual è il disegnatore italiano che preferisci, ho sempre risposto: Andrea Pazienza. Perché? Perché ogni volta riusciva a sorprendermi. […] È stato un esempio di naturalezza e talento, una miniera inesauribile di sogni e idee.”

Daniele Brolli: “[…] la sua forza era una giostra di ossessioni in cui disegnare e tutto il resto erano funzioni imprevedibili di un irrequietocorpocervello.”

Igort:”Era pieno di gesti imprevedibili, Andrea. E di cose vitali o decadenti. […] Aveva il tocco, la classe, la fantasia.”

Gipi: “Le cose che Pazienza diceva le mettevo nella memoria e le ripetevo dentro di me, per non dimenticarle. Lo vidi disegnare e rimasi di sasso.”

Roberto Benigni: “Non c’era mai poeticume nelle sue opere; era sempre duro, ma duro come lo può essere un bambino. Vedeva tutte le cose come le si vedono per la prima volta. Il suo tratto nel disegno era stravagante, un caos rigorosissimo. I suoi testi provenivano dal parlato; era un grande poeta, un linguista vero perché i suoi testi erano frutto di un genio letterario innato.”

Michele Pazienza, fratello di Andrea Pazienza: “Per Andrea non esisteva il futuro. Ma il suo presente che valeva il triplo del nostro. Andrea ha vissuto anni che valgono decenni. Andrea è morto di vecchiaia”.

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In un suo fumetto, Milo Manara ha ritratto Caravaggio con le fattezze di Pazienza.

Le iniziative

Dal 21 maggio in edicola, con Repubblica e L’Espresso, è iniziata la collana “Tutto Pazienza”, ristampa sistematica in venti volumi, composta sia dalle opere più conosciute che da inediti e rarità.

A Rimini, sino al al 10 luglio 2016, è aperta una mostra di originali di Pazienza curata dalla moglie. Inserita nel contesto della prestigiosa Biennale del disegno, presenta numerose tavole a fumetti ma anche illustrazioni e studi, che coprono buona parte della sua carriera.

Fino a metà ottobre a San Severo, a cura del Museo Dell’Alto Tavoliere di San Severo e dallo Splash! Archivio Andrea Pazienza, c’è invece la rassegna ‘Buon Compleanno Paz!’. Il pezzo forte è una mostra collettiva con sessanta autori di fumetti, vignettisti e illustratori, tra cui Stefano Disegni, Vittorio Giardino, Milo Manara, Sergio Staino, Silver, Davide Toffolo, Vincino, Fabio Visintin e Silvia Ziche.

L’Accademia di Belle Arti di Bologna dedicherà invece il 23 maggio 2016 al ricordo dell’artista. Tutta l’attività didattica della giornata sarà dedicata ad approfondire l’opera e l’eredità di Andrea Pazienza e nel pomeriggio si terrà un happening con scrittori, artisti, musicisti, autori di fumetti e diversi ospiti.

Ricordiamo infine che in occasione del Napoli Comicon è stato lanciato il sito ufficiale dedicato all’autore, raggiungibile all’indirizzo www.andreapazienza.it

Nota: tutte le immagini sono © Eredi Pazienza, trane quella tratta da “Caravaggio”, che è © di Milo Manara.

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