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Panorama – ‘La repubblica del Catch’ di Nicolas De Crécy

Mostri, conflitti e sentimenti in un visionario manga occidentale

di Serena Di Virgilio e Nicola D’Agostino

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“La repubblica del Catch” è un romanzo a fumetti del francese Nicolas De Crécy, pubblicato in Italia da Eris Edizioni come il precedente “Il Celestiale Bibendum”. Originariamente commissionato e pubblicato a puntate dalla casa editrice nipponica Shueisha, il libro unisce temi, sensibilità e forma propri del Giappone a quelli peculiari dell’autore.

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Mario è un omino che vive per il suo negozio di pianoforti a coda, mentre la sua famiglia malavitosa gestisce i lottatori mascherati della scintillante “repubblica del catch”. Poco avvezzo ai rapporti umani, Mario guarda a quel mondo e sogna un’inverosimile fama e una storia sentimentale. Quando la sua vita va rotoli, in suo aiuto arriveranno esseri strambi e reietti quanto sorprendentemente potenti.

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La tenue trama non è altro che un pretesto per drammatiche rivelazioni, lotte e inseguimenti da capogiro tipici dei manga per ragazzi. È un territorio in cui De Crécy si trova a suo agio, con uno stile che rimane inconfondibilmente il suo, infuso di un dinamismo e di un ritmo intenso, in un ilare susseguirsi di tensioni e colpi di scena.

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De Crécy saccheggia e reinterpreta l’immaginario del mondo della lotta spettacolo, dal wrestling al sumo, quello dei multiformi mostri della tradizione giapponese e quello della malavita, dalla mafia italo-americana alla yakuza. I personaggi e le situazioni vengono distorti dalla lente del peculiare senso dell’assurdo dell’autore, ma mantengono la loro identità.

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Accanto ad atleti in costume ed esseri sovrannaturali ritroviamo poi alcuni topoi personali di De Crécy, come la città soffocante di palazzi e industrie, mezzi di locomozione improbabili, una lardosa testa spiccata dal corpo che pur se ne va energicamente in giro, un grosso animale silenzioso in un ruolo determinante.

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Pur privato del colore e alleggerito di un po’ dei solitamente numerosissimi dettagli, il linguaggio visivo di De Crécy resta potente e inconfondibile. L’influenza giapponese si nota sopratutto nel layout della pagine, popolate di vignette ampie che seguono l’azione dandole spazio per svolgersi ed evolvere drammaticamente.

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Laddove “Il Celestiale Bibendum” si addentrava in atmosfere grevi e in un’amara satira sociale, “La repubblica del Catch” è brillante e divertente, che trascina il lettore dalla prima all’ultima pagina con le sue estrose trovate, su di un ritmo martellante come il suono di un pianoforte in corsa suonato da un pinguino.

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“La repubblica del Catch” di Nicolas De Crécy è un volume brossura con alette di 224 pagine in bianco e nero. È pubblicato da Eris Edizioni che lo propone a 17 Euro.

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