Un agghiacciante racconto ispirato all’immaginario di Poe e Lovecraft

di Nicola D’Agostino e Serena Di Virgilio

Un castello vivente in cima alla scogliera, popolato di creature orrorifiche, e dotato di vita propria. Non è solo l’ambientazione ma è il protagonista principale di "Ragemoor", volume a fumetti scritto da Jan Strnad e disegnato da Richard Corben, pubblicato in Italia dalla Magic Press Edizioni.

Strnad e Corben sono due nomi noti agli appassionati di fumetto sin dagli anni Settanta, quando si sono fatti notare con le storie di fantascienza post-atomica di "Mondo Mutante". Corben, con il suo tratto aerografato e la caratterizzazione muscolosa e grottesca, è un maestro del fumetto fantastico, noto anche ai lettori più giovani grazie alla collaborazione con Mike Mignola alla saga di Hellboy.

Pubblicato originariamente negli Stati Uniti dalla Dark Horse come miniserie di quattro numeri, "Ragemoor" è un racconto horror di impianto classico che attinge a piene mani delle suggestioni dei libri di Edgar Allan Poe e H.P. Lovecraft.

Nelle pagine del volume seguiamo Herbert, l’ultimo erede di una famiglia legata al castello di Ragemoor, misurarsi invano con i misteri e le forze oscure che vi dimorano e vi si affrontano.

Cataclismi, segreti oscuri, sacrifici umani, visioni apocalittiche, creature mostruose e passioni viscerali: sono solo alcuni degli elementi di un fumetto che riesce ad appassionare e far rabbrividire praticamente a ogni pagina.

La narrazione di Strnad è solida, anche se (volutamente?) tendente al melodrammatico, ma il punto di forza del libro è senz’ombra di dubbio il disegno per cui Corben è celebre: potente, distorto e visionario ma sempre leggibile ed efficace nel ritrarre panorami mozzafiato, espressioni dei volti, scene di lotta e (macabri) dettagli.

"Ragemoor" è un volume a fumetti di 120 pagine in bianco e nero e a colori. È pubblicato in Italia dalla Magic Press, che lo propone a 12 Euro.

Nota: tutte le immagini sono copyright di Richard Corben, Dark Horse Books e Magic Press per l’edizione italiana.

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su Panorama.it