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Nokia, Comes with(out) Music?

Un telefono senza il servizio “Comes with Music”: esperimento, o primo passo per l’abbandono della musica online da parte di Nokia?

di Nicola Battista e Nicola D’Agostino

Il lancio di un telefono più economico e privo di quello che avrebbe dovuto essere uno dei servizi musicali più interessanti per gli utenti di cellulari prelude all’abbandono della musica online da parte di Nokia? Viene da chiederselo.

Il recente Nokia X6 16 Gb ha una capienza dimezzata rispetto al modello di alcuni mesi fa e non permette di accedere al servizio “Comes With Music“. E’ indice di una scelta isolata, magari dettata dall’esigenza di presentare sul mercato un modello di fascia più bassa, o qualcos’altro?

Forse, è segno che c’è qualcosa che non va nell’idea di Nokia, lanciata nel 2008, di fornire inclusi nel prezzo del telefono un anno di download musicali gratis grazie ad accordi con le major discografiche.

L’azienda finlandese non ha fornito spiegazioni sul rilascio del dispositivo o sull’assenza del servizio ma si è limitata a affermare che l’X6 pur scendendo da 32 a 16Gb ha una memoria “sufficiente per accogliere 5500 brani”.

La spiegazione più plausibile è che Nokia stia correndo ai ripari per limitare le perdite di un servizio che non decolla e che le costa troppo a causa di costosi accordi con le major.

Nokia non ha mai diffuso numeri ufficiali ma nell’aprile 2009 la società di consulenze Music Ally ha affermato gli utenti di “Comes With Music” nel Regno Unito erano 23.000 e in ottobre, a un anno dal lancio nel paese, solo 33.000. Peggio ancora: il totale mondiale era di circa 107.000 utenti in nove degli undici paesi in cui il servizio era disponibile.

Lo scorso settembre Nokia aveva tentato di ostacolare la diffusione di Spotify, pericoloso rivale in fase di lancio: il modello X3 di fascia bassa, con incluso un anno di “Comes with Music“, aveva un prezzo stranamente identico a quello di un abbonamento annuale al popolare servizio di streaming; ma a quanto pare, l’operazione non deve essere riuscita più di tanto.

Intendiamoci: “Comes with Music” di per sé non era una cattiva idea. I prezzi di download per cellulari, suonerie e simili hanno spesso rasentato la truffa, e un’alternativa più umana sarebbe stata cosa gradita. Ma 107.000 utenti sono una cifra quasi irrisoria: Spotify in meno di un anno ha messo insieme 7 milioni di utenti di cui 250.000 paganti e sembra destinato ad aumentare rapidamente il proprio pubblico, che di certo si moltiplicherà con l’imminente sbarco negli Stati Uniti.

Nokia sembra scontare una sorta di maledizione del “circo” della musica online, ereditata da un acquisto di qualche anno addietro: il suo servizio in parte si regge su quella che era la library di Loudeye, distributore digitale acquisito anni fa. Che a sua volta aveva inglobato la Od2 fondata da Peter Gabriel. Nessuno di questi servizi – nonostante una moltitudine di accordi e la presenza di store con marchi quali Media World, Tiscali, Msn o Coca Cola – ha mai “sfondato” davvero. I nodi vengono ora al pettine e una buona idea, poggiata su basi un po’ incerte, si appresta probabilmente a naufragare.

(Si ringrazia Nicola D’Agostino per la collaborazione)

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it