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Musica digitale… gratis?

Trovare, ascoltare e scaricare musica su Internet in maniera gratuita e legale.

di Nicola D’Agostino

Tra i costosi servizi di download digitali protetti e gli sconfinati ma dubbi orizzonti del filesharing esiste una terra di mezzo poco battuta ma piena di sorprese. È quella costellata da una serie di siti e servizi su cui possiamo fare nuove e vecchie scoperte e non rischiare alcunché dal punto di vista legale.

Di tutto di più

La home di EpitonicCominciamo subito con un po’ di indirizzi di siti su cui possiamo ascoltare e scaricare musica nuova. Tra i più noti e ricchi (60’000 brani) c’è Jamendo il cui motto è “open your ears”, mentre un po’ radio, un po’ sito di recensioni e un po’ risorsa per scaricare qualche brano noto è il curato Epitonic, in giro dal 1999.

Siti-community da cui pescare nuove proposte indipendenti sono anche ArtistServer (http://www.ArtistServer.com), l’alternativo Altsounds (http://www.altsounds.com), Audiostreet (http://www.audiostreet.net/) e Dmusic (http://www.dmusic.com/)

L’economia del regalo

La home di MagnatuneCi sono poi piccole tante isole felici che distribuiscono gratuitamente le produzioni come la community di rumoristi Clicks and Cuts. E c’è chi lo fa anche se è un’etichetta commerciale: una è la illuminata MagnaTune che si dichiara “non malvagia” e che tempo ha fatto uscire musica invece che su disco su chiavetta USB.

Ricordiamo infine che il servizio commerciale eMusic offre un mese gratuito di abbonamento in cui scaricare fino a 100 brani in mp3.

L’archivio (di suoni) di Internet

Segnatevi questo nome: Brewster Kahle. È l’ideatore e la mente dietro a quell’istituzione nota come Internet Archive, la più capiente e determinata iniziativa di archiviare il contenuto di Internet. E non solo di Internet. Su Archive.org e nei capienti server di questo erede della biblioteca di Alessandria oltre a 85 miliardi di pagine web ci sono 187’000 registrazioni audio.

Qui si trova un po’ di tutto, registrazioni storiche blues di Robert Johnson alla sezione sulle etichette indipendenti online, le Netlabels ma sopratutto una corposa sezione di ben 43’000 file di concerti. Gli archivi (quasi sempre con il benestare delle band) includono nomi discretamente noti come i Fugazi, Dj Spooky e anche molto noti come gli Smashing Pumpkins. E la musica è disponibile in vari formati, tra cui anche file non compressi ad alta qualità in formati open come Flac o Ogg Vorbis.

I bootleg proibiti dei Grateful Dead

La storia dei Grateful Dead è all’insegna dell’alternativa e della controcultura della west coast statunitense. A differenza di molti altri artisti di fama, “piratati” generalmente a scopo di lucro e senza il loro consenso, i Dead hanno incoraggiato lo scambio di cassette bootleg realizzate artigianalmente dai fan durante i concerti live, convinti che non danneggiassero né la band né le case discografiche e che anzi contribuivano al loro mito.

La home di DeadnetCon l’avvento di Internet, i Grateful Dead ne hanno abbracciato in pieno la filosofia di condivisione: una apposita “policy” consentiva sul sito www.Dead.net (e altrove, come su Archive.org) lo scambio dei file mp3 dei concerti dal vivo, sempre senza fini di lucro.

L’esempio dei Grateful Dead si offusca però alla metà del 2007, quando in seguito ad un nuovo accordo discografico con l’etichetta Rhino, sono stati rimossi del tutto i download gratuiti. Non solo sono stati rimpiazzati con brani in streaming ma è stata anche negata -retroattivamente- la policy sul libero download scatenando reazioni miste di ira e delusione tra i numerosi e fedelissimi “deadheads”. E ponendo fine a una preziosa e illuminata isola di tolleranza e condivisione culturale su Internet.

Le radio on line

Un modo pratico, comodo e a costo zero di ascoltare musica nuova è quello delle radio online. Nulla di nuovo: è da diversi anni che si trovano emittenti grandi e piccole spesso organizzate per generi come Live365 e anche privati che trasmettono su Internet con lo standard Shoutcast.
La novità degli ultimi anni sono servizi come Pandora, Last.fm o Slacker con cui creare playlist secondo i nostri gusti e che poi suggeriscono nuovi ascolti in base alle nostre scelte.

Non solo MP3

Su Archive.org ed in generale su Internet invece di mp3, wma o aac/m4a/m4p si può incappare in file audio dall’estensione .ogg, .flac o .shn. Il primo, Ogg Vorbis, è forse il più famoso ed è una risposta libera ed aperta che si propone di sostituire l’Mp3, mantenendo tutte le sue popolari caratteristiche di compressione e qualità anzi, migliorandole.

Per ascoltare i file Ogg Vorbis basta andare sul sito e scaricare plug-in o direttamente i software (tra cui Winamp). Sempre compressi ma più pesanti perché senza alcuna perdita di segnale sono Shorten e Flac (Free Loseless Audio Codec) che è rilasciato sotto licenza Gpl. Chi non vuole andare a caccia di player o convertitori può usare il servizio online Zamzar che legge e salva in molti dei formati nominati.

Nota: si ringrazia Nicola Battista per le preziose informazioni sui Grateful Dead.

Una versione di questo articolo è stata (presumibilmente) pubblicata su "Hacker Journal" nell’ottobre 2007