Strettamente connesso alle altre iniziative di ambito musicale firmate dal guru Michael Robertson quali Mp3tunes e legato a doppio filo al software Lsongs, l’hub digitale di recente concezione promette svolte rivoluzionarie.

di Nicola D’Agostino

Mp3beamer, ideato da Michael Robertson, è un hub digitale per importare, convertire, archiviare, condividere e naturalmente ascoltare la musica in Mp3.
L’imprenditore californiano ha così celebrato il ritorno nel settore musicale con una soluzione commerciale che promette di ridurre il disordine e di gestire finalmente in maniera facile e centralizzata tutto l’audio degli utenti, garantendo la presenza e la riproduzione in Mp3 (formato diffuso e libero da protezioni) virtualmente su tutti i computer e dispositivi digitali in loro possesso.

Definito un Digital Music Recorder, l’equivalente musicale di dispositivi come TiVo, Mp3beamer è disponibile al pubblico in due forme: un pacchetto software da 60 dollari da installare su un Pc compatibile oppure un computer dall’ingombro ridotto da 400 dollari che include già tutto il necessario. Entrambi sono basati sull’accoppiata costituita dal sistema operativo proposto da Robertson, Linspire e dal software Lsongs.

Grazie a questi un unico computer importa e converte automaticamente in Mp3 musica dai Cd inseriti, trasmette, riproduce sull’hi-fi (usando un “media receiver” come ponte) e mette a disposizione i brani sulla Lan di casa (anche wireless, volendo) sincronizzandosi con altri computer e dispositivi come palmarie smartphone.

Robertson e soci sottolineano la compatibilità di Mp3beamer con sistemi Windows, Linux e Mac OS X, oltre che con iPod. Questo grazie a vari metodi, dall’integrazione con iTunes, all’uso di altri programmi tra cui alcuni in Java (per i palmari e cellulari) o semplicemente via Web tramite un browser.
Una proposta che intende venire incontro alle esigenze del pubblico, cui si offre un metodo di fruizione della musica slegato dagli ambienti e dai media (in cantiere c’è il supporto per le autoradio) e conta di inserirsi senza traumi nel mercato.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it