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Mozilla Ubiquity: i mashup finalmente al servizio dell’utente

Un’estensione per Firefox per reperire, padroneggiare e sfruttare servizi e dati del web aperto: tutto attraverso il browser con un linguaggio semplice ed immediato.

di Nicola D’Agostino

Un esperimento di interconnessione del web per mezzo del linguaggio: è con questa frase che Aza Raskin presenta il più recente esperiento dei Mozilla Labs, una tecnologia chiamata Ubiquity che rende più accesibile l’enorme potenziale dei servizi del web 2.0.

Figlio d’arte, Raskin ha già lavorato ad un progetto simile, Enso, e nel suo ruolo di responsabile in capo della User Experience presso Mozilla sta spingendo verso nuove interfacce che permettano di usare più rapidamente, facilmente e produttivamente le informazioni di Google Maps, Wikipedia o le traduzioni di Google. Dal video dimostrativo Ubiquity pare andare nella direzione giusta: invece di fare avanti ed indietro tra vari siti web e fare copia e incolla, con poche parole chiave si può redigere un invito a pranzo che incorpori nell’emai una piantina, recensioni del locale e poi aggiungere l’appuntamento all’agenda senza mai lasciare la finestra di composizione del messaggio.

Gli obiettivi generali del progetto sono di esplorare come controllare e potenziare il browser con istruzioni basate su un linguaggio atecnico (ma per ora ovviamente in inglese), di abilitare l’accesso a servizi via Api senza aspettare l’esordio di strumenti appositi e di bilanciare gli aspetti sociali con quelli di sicurezza. Questo a parole: nella pratica la prima versione preliminare 0.1 di Ubiquity è già disponibile sotto forma di estensione di Firefox e rende realtà alcuni dei concetti delineati oltre ad offrire un’anteprima di cosa potrebbe venire incorporato direttamente nelle prossime edizioni del browser open source. Con l’attuale versione è possibile trasformare indirizzi di strade in mappe e incorporarle, fare ricerche su Amazon, Google, Wikipedia, Yahoo, YouTube, mandare immagini e testo via e-mail o fare traduzioni, controllare il tempo, cercare ed inserire recensioni da yelp ma anche aggiungere nuovi comandi e parole con cui accedere ad ulteriori servizi come l’abbreviatore di url Bit.ly.

Per approfondire il ragionamento che ha portato ad Ubiquity, le fonti di ispirazione del team che lo ha realizzato c’è il Wiki ufficiale e un lungo post di Raskin. Chi invece cerca informazioni su come attivare, usare e sfruttare appieno l’estensione e la nuova interfaccia “a parole” si può rivolgere alla guida mentre per i più intraprendenti è online anche un manuale con esempi di codice per sviluppare nuovi comandi.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it