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‘Marco Polo. La via della seta’: della voglia di viaggiare

Una bella interpretazione a fumetti della vita del viaggiatore duecentesco

di Serena DI Virgilio e Nicola D’Agostino

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“Marco Polo. La via della seta” è un bel romanzo a fumetti del giovane Marco Tabilio, pubblicato da BeccoGiallo. Nel raccontare la vita del famoso viaggiatore duecentesco, Tabilio ne dà una sua interpretazione carica di fantasia ed emozioni che risulta tanto divertente quanto maliconica.

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La storia di Marco Polo viene ricostruita attraverso i racconti da questo dettati a Rustichello da Pisa, base del famoso libro “Il Milione”, mentre i due condividevano una cella a Genova a seguito delle guerre portate avanti dalla repubblica marinara, alla fine del secolo Tredicesimo.

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Marco adolescente, morta la madre e fermo a Venezia, nel 1271 conquista sia il viaggio che una famiglia quando parte con suo padre e suo zio alla volta della Cina. Sarà la svolta che darà forma alla sua vita: un lunghissimo cammino in terre straniere, conoscendo terre e popoli diversi, che culmina alla corte del Grande Khan.
Avendo imparato ad aver a che fare con chiunque sulla base dell’esperienza e dei rapporti già intessuti dai suoi più anziani compagni di viaggio, Marco entra nelle grazie del sovrano e per vent’anni offre a lui i suoi servigi come diplomatico tuttofare. Il ritorno a Venezia non sarà altrettanto glorioso, e Marco mal si adatta a star fermo.

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La narrazione del fumetto non è lineare e intercala al racconto anche sogni, ricordi, mappe e visioni che contribuiscono a creare un quadro ancora più ricco e interessante. Lungi dall’essere il classico racconto di avventura incentrato sull’azione, il libro sembra più interessato a creare un immaginario per interpretare il milione di cose aliene e straordinarie, e a fare il ritratto dell’animo dell’uomo Marco Polo, concentrandosi sulla crescita interiore e sui rapporti umani, familiari e non.

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Il disegno prende le mosse dall’arte medioevale occidentale, con mappe bidimensionali, figure dai tratti essenziali, morti e bestie fantasiose, trattate però con un uso assolutamente contemporaneo di espressioni, inquadrature e prospettiva.

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Tabilio sembra aver assimilato anche le lezioni di tanto fumetto, in particolare sulla scansione della pagina e sulla composizione, mettendole a frutto per modulare i tempi, raccontare fatti, suggerire emozioni e costruire visioni, attraverso un uso molto vario di gabbie più o meno serrate alternate a composizione libera su pagine intere e doppie.
Il colore, utilizzato in modo parco, varia per caratterizzare luoghi e momenti diversi e aiuta a orientarsi nei salti narrativi.

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Il libro è corposo, con carta ruvida e spessa, e di formato un po’ più grande di quello a cui ci ha abituato BeccoGiallo. Il volume è corredato dalle note dell’autore e, come di consueto per questa casa editrice, di un’appendice storica divulgativa.

“Marco Polo. La via della seta” è un volume brossurato di 208 pagine a colori. È pubblicato da BeccoGiallo che lo propone a 18 Euro.

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su Panorama.it