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Macworld 2004, dentro e fuori

Proteste, commenti, scoop, valutazioni e soprese: la manifestazione Apple che ha aperto l’anno nuovo è un ottimo pretesto per dare un’occhiata a ciò che sta intorno al mondo della Mela.

di Nicola D’Agostino

La manifestazione MacWorld Expò 2004, in cui Apple e numerose altre aziende hanno presentato varie novità, è stata preceduta e seguita, da un sostanzioso nugolo di notizie correlate, annunci e commenti, alcuni dei quali molto interessanti e rilevanti.

Tra le voci più insistenti ci sono quelle sull’acquisizione della sussidiaria di Autodesk Discreet, su processori G5 ancora più veloci, sulla possibiltà che la Apple inizi a vendere software direttamente tramite il tool di aggiornamento in OS X, e quelle su un fantomatico “iBox”, un Macintosh “camuffato” da apparecchio da collegare alla Tv per fruire e creare film, musica e contenuti multimediali.

Molto spazio sulla stampa è stato dedicato anche alla protesta di un gruppo di utenti Macintosh, alle prese con i problemi della penultima serie dei portatili iBook. Questi minacciavano non solo di intentare una causa ad Apple sulla falsariga di un’iniziativa simile già baciata dal successo ma anche di “rovinare” la manifestazione a San Francisco.
Sempre nei giorni precedenti all’Expò le testate di informazione on line hanno dato la notizia su nuovi sviluppi nella saga che vede Jon Johansen, già noto come “DVDJon”, dedicarsi ulteriormente all’opera di disassemblaggio del sistema di Drm dell’iTunes Music Store.

I commenti sulle novità annunciate da Steve Jobs martedì scorso sono stati molteplici e hanno addirittura anticipato l’evento. Secondo alcuni osservatori il MacWorld ha mostrato un Jobs fiero di superare la quota del 5% del mercato a costo di puntare su gadget e musica e di fare d’ora in poi più attenzione al ritorno economico anche sul versante software. Un colorito articolo della testata The Inquirer punta l’indice sulla delusione degli inglesi per il divario sfavorevole dei prezzi con gli Usa, fatto già purtroppo noto all’utenza italiana, che rimane da anni perplessa sulle politiche commerciali definite da “provincia dell’impero”.

Durante il suo “keynote” Jobs ha affermato che, come in passato, «una delle cose migliori che può succedere è che Microsoft ci copi ancora». Infatti anche se il Macworld ha mostrato una Microsoft che punta su un futuro di collaborazione questo non vuol dire che ci sia un idillio o sia la fine di altre curiose coincidenze.

Un esempio è la presentazione di Bill Gates in questi giorni a Las Vegas che spinge sul concetto di “seamless computing” e che parla di Windows come di un “media center” a cui si connettono tutte le periferiche.
Da Las Vegas arrivano però anche ottime notizie per Apple: è di poche ore fa l’inaspettato annuncio relativo ad una alleanza tra Apple e Hewlett-Packard.
Come parte dell’alleanza, HP produrrà un proprio player di musica digitale basato sull’iPod di Apple e dalla prossima estate i Pc e i portatili consumer di Hp verranno venduti con preinstallato il software jukebox iTunes per Windows ed un’icona facilmente riconoscibile sul desktop che punta direttamente all’iTunes Music Store.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it