Questo il risultato clamoroso di alcune ricerche ben visibili on line ma condotte senza alcuna autorizzazione da parte del marchio americano, che suscitano curiosità e dibattiti serrati. Restano dati interessanti, sulla velocità e l’affidabilità.

di Nicola D’Agostino

Niente vacanze né remore per gli smanettoni: nel giro di poche settimane si è passati dall’analisi dei kit MacIntel per sviluppatori a scoprire il possibile futuro impiego del Drm da parte di Applefino all’ultimo, attesissimo, passo: far funzionare la versione preliminare di Apple Mac OS X per x86 anche su PC generici.

L’impresa è riuscita prima tramite l’ambiente di virtualizzazione VmWare e poi direttamente sull’hardware già disponibile sul mercato, come hanno riportato vari siti e forum in rete.
Sono numerosi infatti gli utenti smaliziati che sperimentano e usano Os X per x86 e i programmi disponibili, emulati o già compilati per Cpu x86 (sulle pagine del sito di Xplodenet), mentre sono stati stilati sia un elenco dell’hardware funzionante sia una specie di “lista della spesa” per chi volesse assemblare il proprio Mac-Pc senza il marchio della mela morsicata.

La liceità del tutto è, ovviamente, pari a zero: Applenon ha rilasciato né intende rilasciare il suo Os slegato dal proprio hardware e quelle adattate sui Pc sono copie illegali derivate dalle versioni fornite agli sviluppatori, in barba a licenze, clausole e quant’altro.

Restano però alcuni dati interessanti, oltre a una vasta di quantità di forum a tema: il sistema si installa senza troppi problemi sui computer recenti con processori Intel e Amd, gira bene e velocemente (c’è chi dice più che sugli attuali G4 e G5).

Questo almeno è quanto affermano i più impazienti e, aggiungiamo, temerari: per tutti gli altri l’attesa è ancora lunga, fino alla prossima estate, quando si potrà scoprire come stanno davvero le cose e constatare se, nel frattempo, Apple avrà preso dei provvedimenti per impedire l’uso e abuso della sua piattaforma.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it