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Mac OS X 10.4 su Powerbook G3 Series

Doveroso aggiramento dei limiti imposti da Apple o accanimento terapeutico?

L’antefatto: ho Mac OS X 10.4 (Tiger) che campeggia nella sua brava scatola sullo scaffale e mi tenta con il suo sistema di ricerca in tempo reale dei file e del loro contenuto, ma al momento non possiedo un Macintosh su cui installarlo.
O perlomeno non ne ho uno su cui Apple mi consenta di farlo.

WallstreetLa macchina in oggetto è un Powerbook G3 Series rev. 2, volgarmente noto come “Wallstreet” anche se per la precisione la sua denominazione è “PDQ”.

Apple ha fissato come requisito minimo (arbitrario) per l’installazione della versione 10.4 del suo sistema operativo la presenza della Firewire di serie (e prima ancora, per il 10.3, della USB) ma in realtà l’hardware è compatibile tecnicamente con Tiger. Secondo qualcuno non è vero perché ha tastiera e trackpad interni via ADB ma del resto lo stesso vale per i Powerbook G4 Titanium, che invece sono supportati ufficialmente dal 10.4.

Ecco che entra in gioco XPost Facto, utility che inganna il sistema di rilevazione sul CD o DVD di installazione e con cui numerosi utenti Apple sono riusciti a usare Mac OS X sul loro computer “non supportato”.

I miei primi tentativi risalgono già all’epoca di Mac OS X 10.3 (Panther) e purtroppo non sono andati a buon fine: la mia macchina sembra afflitta da uno dei rari bug di XPost Facto. Per complicare le cose Tiger è disponibile su DVD e non ero certo che il modulo DVD del Powerbook G3 permettesse l’avvio: a provare si rifiutava di dare segni di vita.

Lo scorso dicembre (2005) in seguito a prove più sistematiche ho ottenuto il successo, anche se con alcuni ostacoli e problemi, come annunciato in un messaggio su it.comp.macintosh.

Ecco qualche dettaglio:

  • L’hard disk da 10Gb è stato formattato e partizionato in due: su queste macchine lo spazio per Mac OS X non può superare i 7Gb quindi i restanti due e mezzo sono stati assegnati a Mac OS 9 (9.2 per la precisione). L’operazione l’ho effettuata non avviando da un CD ma da un comodo modul-disco della MCE su cui avevo spostato anche alcuni dati e programmi utili.
  • Sulla partizione di Mac OS 9 ho installato XPost Facto versione 4
  • L’ostacolo principale, il non riuscire a partire dal supporto DVD (modulo DVD nel bay destro del Powerbook) è stato risolto dopo tentativi su tentativi -e consultazioni del forum di XPost Facto– con l’impostazione “use old NDVR”
  • Durante l’installazione a volte il Powerbook non ne ha voluto sapere di ripartire ed è stato necessario resettare e fare lo zap della pram (premendo i tasti mela+alt+p+r).
  • A Mac OS X 10.4 installato si scopre che la scheda video è malsupportata. Oltre al refresh poco affidabile, se non si vuole uno schermo psichedelico o con ombre colorate bisogna accontentarsi invece che di milioni o migliaia di soli 256 colori. Visto l’uso abbondante di sfumature da parte di Mac OS X ho ripiegato sulla scala di grigio. In seguito ho risolto il problema definitivamente disabilitando le estensioni del kernel “ATIRagePro.kext” e “ATIRageProGA.plugin” (basta spostarle o rinominarle) che invece su altre macchine abilitano l’accelerazione hardware.
  • Un grosso caveat: in caso di aggiornamento del sistema o di installazione di software che impone il riavvio (ad esempio Developer Tools/XCode) bisogna tassativamente ricreare “a mano” da terminale la cache, pena il blocco del mac all’avvio.
  • Altro problemino diffuso: è impossibile cambiare la luminosità tramite i pulsanti fisici sul protatile e tantomeno dal pannello di controllo “Monitor”. Lo schermo resta sempre al massimo dell’intensità. Ho risolto con un’utility, Brightness Control messa tra i programmi in avvio automatico.
  • Problema irrisolto: al riavvio (ogni riavvio) il Powerbook si ferma e non va avanti. Unica soluzione è forzare l’avvio in “single user” tenendo premuti mela+s all’avvio e poi dal prompt dare “exit” per far proseguire nel caricamento del resto di Mac OS X. Problemino non da poco, certo, anche se sommato alla cache da rigenerare ma in fin dei conti sopportabile vista la rarità del reboot. E’ riconosciuta la stabilità di Mac OS X e invece dello spegnimento conviene approfittare sempre della funzione di sleep (in italiano “stop”).

Una volta risolti o venuti a patti con i problemi residui e fatto un backup del disco su un’immagine con Carbon Copy Cloner è il momento di fare qualche considerazione pratica.

Il risultato dell’installazione “forzata”, almeno dalle prime impressioni (Safari, scrittura con Text Edit, Terminale, qualche utility), è soddisfacente e non è un mero esercizio per smanettoni. In altre parole la macchina è usabile a patto di avere pazienza (astenersi possessori di G5) e pretese sensate (Dashboard? DVD? No, grazie). Dopotutto si tratta pur sempre di un G3@266Mhz con cache L1 da 1Mb e nel mio caso 320 Mb di ram (pare si possa espandere a 512Mb) e disco 10Gb. Frullio di Spotlight in fase di archiviazione a parte direi che il Wallstreet risponde più o meno come con Mac OS X 10.2 – Jaguar (cosa che non depone a favore di quest’ultimo, ma questa è un’altra storia…), con il vantaggio di essere aggiornato e compatibile con gran parte delle ultime uscite software di Apple e di terzi.

Nota: l’illustrazione animata del PowerBook G3 in sleep è stata realizzata da Serena Di Virgilio