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Ma è proprio il MySpace?

C’è chi chiude il proprio spazio con un plateale “suicidio” e chi invece si vede togliere la propria identità dall’alto.

di Nicola D’Agostino

C’è chi chiude il proprio spazio con un plateale “suicidio”, come il musicista e scrittore Momus, e chi invece si vede togliere la propria identità dall’alto.

E’ quanto succede su MySpace, che nei paesi angolofoni (ma non solo) sembra ormai indicatore e pietra di paragone per la presenza e l’interazione in Rete. Se però nel primo caso la scelta di rinunciare al proprio MySpace è dell’utente, che ci ha poi scritto un provocatorio articolo per Wired, nel secondo caso la band rock “Bones” ha scoperto che dopo due anni il loro url www.myspace.com/bones era stato riassegnato ad una serie televisiva del network FOX intitolata… Bones. Dopo due anni e senza alcun avviso, al posto dei contatti (2000) e della musica (ascoltata ventimila volte) improvvisamente campeggiava il faccione dell’attore David Boreanaz.

In seguito al clamore e alle proteste in rete l’indirizzo è stato ora ripristinato e riassegnato alla band, grazie all’intervento diretto di “Tom” (Anderson), cofondatore di MySpace.
Secondo i termini d’uso di MySpace, l’indirizzo “non si può cambiare mai” ma si vede che il “luogo per amici” qualche eccezione la concede, magari se gli amici sono influenti. O hanno qualche soldo in tasca.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it