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Linux alla conquista dell’iPhone

Il sistema operativo del pinguino compie i primi timidi passi sul cellulare di Apple e sull’iPod touch e apre interessanti scenari futuri.

di Nicola D’Agostino

L’iPhone Dev team ha annunciato il porting di Linux sugli iPhone di prima e seconda generazione e sul primo modello di iPod touch.

Prima di esultare per la disponibilità di un’alternativa al sistema operativo ufficiale di Apple è bene specificare che per ora si tratta solo della shell, la linea di comando, in una versione ancora grezza che per funzionare richiede che il dispositivo sia collegato ad un PC che carica il filesystem e fa da terminale. In altre parole la strada per avere un’interfaccia grafica, il supporto touch screen e quindi la tastiera virtuale, l’audio, le funzioni di telefonia e la connettività Internet è ancora molto lunga.

Ciò nonostante si tratta di un traguardo cruciale e non solo per i fautori del software free e open source. Il porting del kernel e di alcune funzionalità di base apre interessanti scenari futuri: c’è chi già pensa alla disponibilità di Android (che è basato su Linux) mentre altri sperano in offerte equivalenti a Rockbox, il firmware alternativo per iPod che offriva supporto a formati multimediali ignorati da Apple.
Altro aspetto da non sottovalutare è l’ingegnerizzazione inversa del bootloader di Apple e la creazione di un OpeniBoot: è un notevole passo in avanti verso la comprensione e l’aggiramento delle protezioni dell’azienda di Cupertino, che si rivelerà utile per chi è interessatoa sbloccare e “liberare” il proprio iPhone (o iPod touch) e utilizzare software o operatori alternativi a quelli imposti.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it