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Liberate gli eBook

Non è solo una questione di prezzi iniqui, ma anche di diritti negati.

#liberategliebook

L’iniziativa di #unlibroeunlibro è lodevole (anche se interessata, visto che dietro c’è l’Associazione Italiana Editori) e pone l’attenzione su una disparità di imposte da parte dello Stato italiano.

L’IVA al 22% penalizza gli editori, i lettori e frena la diffusione degli eBook (o perlomeno copie in digitale dei libri di carta). Gli eBook non sono solo il futuro dell’editoria ma anche uno strumento immediato di diffusione di informazioni, cultura e intrattenimento che può arrivare là dove e come il prodotto fisico non può.

Ma contemporaneamente alla parificazione dell’IVA andrebbe richiesta a gran voce anche la parificazione dei diritti del lettore di eBook.

A differenza dei libri cartacei, molti eBook sono appesantiti e limitati da tecnologie di DRM macchinose e licenze restrittive. Nascondendosi dietro lo spauracchio della condivisione illegale, editori e distributori digitali impediscono a chi ha comprato un ebook di leggerlo come e quando vuole, su qualsiasi computer e dispositivo che possiede.

Chi è nella legalità si trova quindi impossibilitato a fruire di ciò che ha legalmente acquistato e deve sproteggere e forzare i lucchetti digitali degli eBook per esercitare i suoi diritti.

Sì, lo Stato dovrebbe adeguare l’IVA, riconoscendo che anche gli eBook sono libri, ma contemporaneamente dobbiamo anche fare agli editori (e ai distributori) una richiesta: eliminate licenze e paletti assurdi e liberate gli eBook.


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