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Le leggi flessibili della semplicità. Anche sul Web

Incontro con John Maeda, grafico, designer, e programmatore statunitense di origini giapponesi e professore emerito al M.I.T. Media Lab di Boston

di Nicola D’Agostino

Ridefinire i concetti di semplicità e complessità e migliorare le relazioni degli utenti con la tecnologia nella vita quotidiana. È l’obiettivo più recente di John Maeda, grafico, designer, e programmatore statunitense di origini giapponesi e professore emerito al celeberrimo M.I.T. Media Lab di Boston. Maeda indaga la “semplicità” in un sito web ed in nuovo libro intitolato “Le leggi della semplicità” appena pubblicato anche in italiano. E in occasione della pubblicazione anche un incontro con pubblico: Maeda è infatti stato ospite a Milano dove ha aperto la manifestazione “Meet The Media Guru”.

L’incontro si è tenuto alla Mediateca di Santa Teresa che ha a malapena contenuto la folla intervenuta, ansiosa di ascoltare e fare domande a quello che è stato definito “un ibrido tra l’ultimo Samurai vivente e l’ultimo membro della Bauhaus”.
L’intervento non ha deluso ma anzi galvanizzato e stimolato il pubblico, tra cui quello sul mondo virtuale di Second Life che non ha assistito a una presentazione ex catedra del libro nè tantomeno ad un elenco di direttive ma piuttosto a una riflessione sulla vita, sul funzionamento della percezione umana e sull’importanza dei rapporti con persone, cose, il mondo e la natura.

Dai pulsanti dell’iPod sino al modo in cui (non) funzionano i computer negli aereoporti passando per le interfacce dei cellulari, Maeda è riuscito a divertire e far riflettere sui meccanismi della complessità e della semplicità. Anche esponendo alcune delle sue “leggi” ma ripetendo al tempo stesso che la chiave di tutto è essere aperti e flessibili. Per Maeda la risposta non è mai univoca ma sempre personale e la parte più importante e stimolante è costituita dalle domande.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it