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Le cinque W e i valori-notizia: e online?

Leggendo “Professione giornalista” di Silvio Lepri mi sono imbattuto in due concetti base del giornalismo.

Mi riferisco alle cinque domande “W” (Who, What, When, Where e Why) e ai cosiddetti “valori-notizia”; non ho potuto fare a meno di riflettere sulla loro attualità nel tipo di giornalismo specializzato su Internet di cui mi occupo da ormai più di sette anni.

Secondo la prassi della cronaca dopo Il “chi” e il “cosa” vengono immancabilmente le circostanze in cui si svolge il fatto e le sue motivazioni. Ma nel giornalismo online, per esempio quello in ambito tecnologico, sono spesso secondari o proprio trascurabili i dati pertinenti al luogo, cioé il “dove”, e al momento, il “quando”.

Per sua stessa natura alimentata da fonti molteplici, analisi, speculazioni e voci, la “notizia” di novità hi-tech non puó essere inequivocabilmente localizzata in una città e spesso nemmeno in un continente: basta pensare alle tante corporazioni multinazionali con sedi e laboratori disseminate tra Stati Uniti, Europa e Asia.

Inoltre, anche quando la notizia è frutto di comunicati, annunci o presentazioni ufficiali, nella stragrande parte dei casi essa viene riferita e riportata da articolisti a migliaia di chilometri di distanza.

La scelta è tra la convenzione dell’indicare come origine dell’articolo le varie Malmo, Cupertino, Tokyo o Redmond riportate sui comunicati (anche quando la presentazione è avvenuta altrove) o esporsi al ridicolo facendo originare i “reportage” dalla residenza da cui si scrive e annunciando così le ultime novità di Philips, Samsung o IBM da Latina, Matino o Felino o Casalpusterlengo.

In altre parole: le cinque “W” a cui si dovrebbe sempre rispondere di rado sono davvero cinque al tempo delle news via Internet e si riducono a cinque, quattro, tre: a volte soltanto a due.

E i valori notizia? 
Anche qui i criteri di un tempo non necessariamente coincidono a quelli attuali, o quantomeno è discutibile il loro ordine di priorità.
Nella mia esperienza di articolista l’ordine

  1. Grado e livello gerarchico dei soggetti coinvolti nell’evento notiziabile.
  2. Impatto sulla nazione e sull’interesse nazionale.
  3. Quantità di persone che l’evento (di fatto o potenzialmente) coinvolge.
  4. Rilevanza e significatività dell’evento riguardo agli sviluppi futuri di una data situazione.

online deve essere rivisto mettendo in cima i punti 3) e 4) e solo in seconda battuta il punto 2) e l’1).

Fatte salve barriere artificiali e strategie locali, il campo su cui si muovono le notizie sulla tecnologia (ma anche molte di quelle di ambito culturale) è globale ed è sempre parte di un quadro più ampio. Il coinvolgimento o meno dei soggetti di alto grado o livello (?) non muta la sostanza del fatto, anzi, il concentrarsi dell’articolista sul “personaggio” rischia di mettere in secondo piano l’argomento e fornire una visione un po’ sensazionalista e votata al protagonismo del fatto.