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La furbizia della Volpe di fuoco contro Internet Explorer

Mozilla Foundation supera il picco del milione di download del suo Firefox 1.0 ben piĆ¹ rapidamente di quanto pensasse, ma non ha alcuna intenzione di dormire sugli allori e anzi lancia proclami altisonanti in chiave anti-Redmond.

di Nicola D’Agostino

Ci è voluto molto meno della stima iniziale di dieci giorni perché la versione preliminare del browser gratuito multipiattaforma Firefox 1.0 superasse l’obiettivo del milione di copie scaricate.
Dopo soli quattro giorni il contatore disponibile sul sito Spreadfirefox.com era già a quota 1.006.060; oggi è sulla buona strada per raggiungere il doppio di questi download. La cifra, arrotondata per difetto e senza calcolare i vari siti di distribuzione mirror, riempie di soddisfazione la fondazione Mozilla che realizza Firefox, sopratutto se confrontata con i risultati modesti del passato, che hanno visto la versione 0.8 raggiungere in quattro mesi solo 3 milioni di scaricamenti.

La squadra della “Volpe di fuoco” non manca però di ambizione e punta con decisione e consapevolezza sempre più in alto. Secondo Asa Dotzler, uno dei portavoce di Mozilla, per opporsi in maniera convincente a Internet Explorer è necessario raggiungere numeri ancora maggiori, fondamentali per “riprendere possesso del Web”, come recita con veemenza e un po’ di retorica il motto di Firefox.
Una notevole spinta è venuta indubbiamente dai crescenti problemi di sicurezza del navigatore Microsoft. L’uso di Explorer è stato recentemente sconsigliato da numerosi esperti ed enti e da molte testate informative a favore dei prodotti targati Mozilla, più ricchi di funzioni, più affidabili e più rapidi (in alcuni casi nel giro di 24 ore) nel porre rimedio alle falle critiche.

La volontà di capitalizzare l’attenzione ottenuta sin qui con il prossimo e altisonante rilascio di una versione 1.0 di Firefox non è però un gesto improvvisato o estemporaneo.
Il progetto open source Mozilla sta investendo da diversi mesi nelle alleanze e nella promozione delle sue attività. Oltre agli accordi con Gnome, Opera e Nokia sono sorte sedi in Giappone e Europa, un negozio on line, ed è addirittura stata emessa una pittoresca taglia sui bug.
Il tutto per fornire un’alternativa al browser prodotto di Redmond, ora dormiente e in fase di stasi tecnologica ma forte di una posizione dominante guadagnata a spese del progenitore di Firefox, Netscape.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it