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La battaglia di iFixit per una tecnologia più riparabile

L’azienda nota per la pubblicazione sistematica online di disassemblaggi di computer e gadget si erge a difesa degli utenti invocando il diritto universale e riconosciuto a aprire e riparare qualsiasi prodotto.

di Nicola D’Agostino

Si intitola “Self-Repair Manifesto” ed è un’iniziativa lanciata dal sito iFixit specializzato in ricambi per riparazione tecnologiche.

iFixit incoraggia gli utenti a non essere schiavi del mercato ma rimboccarsi le maniche e aggiustare da sé prodotti e strumenti che non funzionano: anche se alle aziende produttrici la cosa non piace.

ifixit_manifesto“Compriamo oggetti, li usiamo per un po’ e poi li rimpiazziamo con un modello nuovo” perché “i produttori costruiscono cose che si rompono così velocemente che siamo costretti a comprarne altre” fa notare Kyle Wiens, cofondatore di iFixit, secondo cui “questa cosa deve finire” ed “è il momento di opporsi”.

Il “Manifesto del Riparare le cose” (così è stato tradotto in italiano) chiede che le aziende permettano l’intervento diretto dell’utente, che non ci sia bisogno di strumenti speciali o proprietari e che vengano forniti ricambi a prezzi ragionevoli.

L’obiettivo è quello inquinare di meno, risparmiare soldi e se possibile imparare qualcosa di utile.

La parte saliente del manifesto rivendica tra le altre cose il diritto a:

aprire e riparare le nostre cose senza che questo invalidi la garanzia
avere apparecchi che siano apribili
conoscere i codici di errore e i diagrammi di cablaggio
avere istruzioni e diagrammi che siano utili a risolvere i problemi
avere documentazione per riparare qualsiasi cosa
poter scegliere il nostro tecnico riparatore
poter togliere gli adesivi con su scritto ‘do not remove’
poter sostituire il materiale di consumo da noi stessi

Il manifesto è diffuso sotto forma di un poster di cui iFixit sta inviando gratuitamente 1500 copie stampate ma che chiunque può liberamente scaricare in vari formati e risoluzioni.

Leggendo più attentamente il manifesto viene da obiettare che affermazioni come “se non lo aggiusti non lo possiedi” sono utopistici e forse anche un po’ ingenue. Un’altra obiezione è che l’iniziativa è interessata dato che iFixit vende attrezzi e pezzi di ricambio. In realtà il sito fornisce gratuitamente numerose guide di riparazione e il manifesto ha meriti oggettivi. Uno di questi è di evidenziare alcune pessime pratiche di mercato, dalla commercializzazione di prodotti “usa e getta” alla più recente tendenza a sigillare l’hardware (pensiamo a Apple) rendendo sempre più difficile, se non impossibile, l’accesso e la sostituzione dei componenti interni.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it