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iPod per tutti i gusti e tutte le tasche?

Gli annunci della scorsa settimana segnano un passo avanti nella strategia Apple per coprire tutti i segmenti di mercato con differenti livelli di prezzo, funzioni e accessori.

di Nicola D’Agostino

Il recente aggiornamento della linea iPod, forse è stato liquidato un po’ sommariamente come una semplice (e preannunciata) espansione dei mini e l’arrivo di un modello Photo meno capiente ma economicamente più accessibile. Eppure c’è dell’altro, sia sul fronte tecnologico che del marketing.

E’ rivolto a conquistare nuovi acquirenti l’upgrade della durata delle batterie nei nuovi iPod Mini che salgono da otto a ben diciotto ore di autonomia così come l’annuncio di un adattatore prodotto da Apple (Camera Connector) per trasferire le foto dalla macchina digitale. Contemporaneamente va ricordato anche l’aggiornamento software che fa guadagnare alla terza generazione degli iPod le funzionalità introdotte con la quarta, apprezzabile segno che Apple ha ascoltato le richieste di molti degli utenti.

Non mancano però le scelte improntate al pragmatismo. I Mini, ora disponibili in tagli da 4 e 6 GB, hanno però ridotto i colori: manca infatti all’appello la versione dorata, probabilmente poco venduta. Altrettanto significativa è la sparizione dell’iPod Photo da 40 GB, i cui esemplari invenduti pare siano addirittura stati ritirati dalla circolazione. Probabilmente la riduzione di dieci Gigabyte è stata una scelta motivata dall’abbassamento delle spese dall’assottigliarsi spessore del dispositivo e di aumentare la durata delle batterie. Il risultato è che il modello con schermo a colori guadagna sempre più terreno nei confronti di quello monocromatico (isolato ad un’unico taglio da 20 Gb). Questo confermerebbe le indiscrezioni secondo cui il piano di Apple è che il “vecchio” iPod scompaia, rimpiazzato in breve tempo dal più colorato fratello.

L’effetto complessivo di questi vari aggiustamenti di tiro è che ora l’offerta dei riproduttori digitali risulta distribuita su più fasce, per coprire meglio i vari segmenti di mercato.
Si parte dai 99 euro dell’iPod Shuffle da 512 MB e si arriva ai 479 Euro del top, l’iPod Photo da 60 GB. In mezzo, a incrementi di 50 Euro o poco più, troviamo lo shuffle da 1GB (149 euro), i due mini (209 e 259 Euro rispettivamente per 4 e 6 GB), l’iPod “classico” da 20 GB (319 Euro) e il nuovo Photo da 30 GB (379 Euro).

Unica eccezione in questa progressione è il salto tra i due modelli Photo (da 30 e 60 GB). Contemporaneamente notiamo anche che con un incremento ulteriore, si arriva al prezzo di partenza del Mac Mini (499 Euro). Già in seguito all’esordio di quest’ultimo e dell’iPod Shuffle nel gennaio di quest’anno era stato fatto notare come il Mini fosse uno dei prodotti di punta della strategia Apple rivolta, dopo quasi un decennio, di nuovo in modo deciso a conquistare il mercato consumer.

Ulteriore indizio di una strategia di marketing differente è l’abbassamento dei prezzi, ottenuto però anche sacrificando la dotazione di accessori e uniformando le caratteristiche. Non solo alimentatore, dock e cavetti sono disponibili come (cari) extra ma, per il trasferimento dati e la ricarica, è stata privilegiata la diffusa tecnologia USB invece della più costosa e veloce Firewire. Quest’ultima è ora divenuta opzionale, gesto che ha suscitato perplessità sul suo futuro e alcune proteste dagli utenti Mac, in particolare di quelli in possesso di Mac anche recenti ma che dispongono solo di porte USB 1.1.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it