Nicola D'Agostino (.net) - Articoli, traduzioni, grafica, web

iPhone Magazine 26 – La sfida cinese

Il futuro di Apple è legato a doppio filo a quello della Cina. Il paese asiatico è l’alleato più prezioso nella crescita dell’azienda, ma rappresenta anche una sfida e un terreno irto di ostacoli.

di Nicola D’Agostino

copertina di iPhone Magazine 26Negli ultimi mesi gli occhi della stampa e di varie organizzazioni sono puntati sempre di più sulle condizioni dei lavoratori nelle ciclopiche fabbriche di Foxconn e degli altri fornitori a cui Apple (ma anche altre aziende) si affida.

Dopo che negli anni Novanta Apple ha tardivamente trasferito l’assemblaggio dei suoi prodotti in Asia, ha potuto trarre grossi benefici dalla disponibilità di una enorme forza lavoro specializzata, flessibile e competente, come dimostra l’apertura di fabbriche Foxconn in Brasile. Tutto questo ha un costo, in alcuni casi drammatico, che non è più possibile ignorare. Speriamo che la pressione e i controlli proseguano e migliorino sicurezza, compensi e trattamenti alle armate che assemblano iPhone, iPad e Macintosh.

Ma la Cina ha un secondo ruolo, altrettanto importante, nell’economia di Apple: è un mercato in espansione dall’enorme potenziale, come dimostra l’accoglienza entusiasta dell’iPhone 4S. Comunicando gli ultimi risultati finanziari, Tim Cook ha più volte menzionato la crescente importanza della Cina. Farebbero bene a tenerne conto anche i tanti esperti e analisti che pensano che Apple abbia ormai raggiunto il massimo non abbia più spazio per proseguire la sua crescita agli stessi ritmi. In America e in Europa può anche darsi, ma l’Asia ci riserva ancora diverse sorprese.

Una versione di questo articolo è stata originariamente pubblicata su iPhone Magazine 26, del marzo 2012