Indirizzi abbreviati? I grandi del web li gestiscono in proprio
Amazon, Flickr, WordPress, FriendFeed ma anche MySpace: sono alcuni tra i siti che hanno deciso di non voler dipendere da servizi esterni e offrono un proprio sistema di abbreviazione degli indirizzi.
di Nicola D’Agostino
Tra le critiche che si fanno ai servizi di abbreviazione degli indirizzi c’è quella sulla loro inaffidabilità sul lungo termine. Non c’è infatti alcuna garanzia su quanto resteranno in piedi gli short url, legati alle sorti dei moltissimi servizi esterni con cui sono stati creati.
La soluzione più ovvia -suggerita anche da Jeffrey Zeldman– è quella di creare un proprio servizio di abbreviazione, cosa che diversi siti e servizi online di primo piano hanno fatto negli scorsi mesi.
Al momento attuale si contano circa una decina di esempi, perlopiù domain hack basati su estensioni internazionali. Amazon usa amzn.com, Delicious icio.us, Flickr flic.kr mentre i brevissimi ff.im e su.pr sono rispettivamente di Friendfeed e StumbleUpon. Abbiamo poi osne.ws di OSNews e ustre.am di Ustream nonché wp.me di WordPress, il cui creatore Matt Mullenweg ha da tempo un blog dall’url abbreviato, ma.tt.
L’ultimo ad aggiungersi alla lista è MySpace che la settimana scorsa ha inaugurato la possibilità di inviare gli status update su Twitter e per l’occasione ha creato lnk.ms.
Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it