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Incontro ravvicinato con Lindows 3.0

L’ultima versione del sistema operativo che fa arrabbiare Microsoft pone particolare attenzione agli utenti non esperti. Obiettivo: dimostrare che Linux non è più “roba da smanettoni”. E che costa molto meno di Windows.

di Nicola D’Agostino

Sin dall’avvio da cd si percepisce una notevole attenzione nei confronti dell’utenza non “tecnica” che viene guidata per mano.


L’unica maschera di inserimento dati durante l’installazione


Una delle schermate informative dell’installazione

L’installazione si distingue per essenzialità e trasparenza: l’interazione è ridotta al minimo, con poche scelte fondamentali, tra cui una procedura di rimpiazzo o coesistenza con Windows sullo stesso disco fisso. Poi si procede spediti verso la conclusione, con una serie di schermate accattivanti che illustrano le principali funzioni del sistema.


La schermata iniziale di avvio di Lindows

Dopo il consueto riavvio è da notare la fase di caricamento del sistema: la consueta trafila di caratteri su sfondo scuro viene sostituita da un elegante logo Lindows su sfondo bianco e poche scritte che compaiono in alto (comunque si possono scegliere anche la modalità “safe mode” o quella da “esperti” che è sostanzialmente il boot non grafico, con tutte le operazioni in corso documentate a schermo).


Finestra di login per accedere al desktop di Lindows

Una volta inseriti username e password (quella dell’utente root, opzione sconsigliata nelle altre distribuzioni Linux, ma scelta da Lindows per semplificare il sistema) nella schermata di login, compare il desktop e Lindows è pronto all’uso.


Caricamento dell’interfaccia grafica del desktop di Lindows


Il desktop di Lindows pronto all’uso alla fine del caricamento del sistema

Ci troviamo nell’ambiente grafico Kde, con tutti suoi lati positivi e negativi (uno su tutti: cambiando la risoluzione è necessario riavviare), personalizzato con un tema grafico ad hoc. La grafica ricorda quella di Mac OS X, con abbondante uso di sfumature blu, pulsanti gelatinosi e trasparenze, ma l’interfaccia richiama la metafora di Windows: barra delle applicazioni inferiore con menu che appare facendo clic sul logo “L” in fondo a sinistra.


Dal menu “L” si accede ai programmi in dotazione base


Le opzioni del menu “Support” con i vari manuali e guide al sistema


Il programma di instant messaging Aim, e sullo sfondo il browser Netscape


L’interfaccia del sistema “Click N Run”

Anche altri pulsanti mirano a facilitare l’impatto degli utenti Windows e a dare accesso immediato alle funzioni principali: tra i più interessanti segnaliamo l’icona a forma di giubbotto di salvataggio (con guide a Lindows, alla configurazione del supporto tecnico e alla connessione Internet), quella del servizio Click-N-Run (di cui parleremo più avanti) e quelle relative alle componenti del browser Netscape e di Aim, l’instant messenger di America Online.

Lindows ha ormai abbandonato ogni pretesa di compatibilità con applicativi Windows (per ironia della sorte, le librerie Wine scartate dal sistema operativo sono invece presenti in uno dei suoi concorrenti, Xandros) e si regge con le proprie gambe: nel pacchetto base si trova installato Netscape 7 (in un colpo solo web browser, client di posta e newsgroups, editor di pagine html e instant messaging) che lo rende molto appetibile per una vasta fetta di utilizzatori (in particolare il pubblico statunitense).

Il resto dell’impresa è affidato ad accortezze varie come le icone sulla scrivania che danno accesso alle periferiche in perfetto stile Windows e sopratutto al sistema Click N Run. Per molti versi simile a Windows Update, Click N Run (“clicca ed esegui”) permette di scegliere e installare con estrema velocità e facilità una serie di software open source che supplisce, anche se a pagamento, alle carenze della dotazione base, forse un po’ ridotta.

Lindows 3.0 è composto da due cd ed è disponibile sul sito a 129 dollari, spese di spedizione escluse.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it