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Il pinguino si accomoda sul desktop

Il sistema operativo Lindows arriva alla versione 3.0 e promette meraviglie. Molte le critiche, anche dal mondo open source, ma tante anche le prospettive di successo. E Microsoft sta a guardare.

di Nicola D’Agostino

Salita agli onori della cronaca del dicembre 2001 per una citazione in giudizio da parte di Microsoft, Lindows.com è una delle aziende più agguerrite nel proporre Linux come alternativa concreta per l’uso “desktop”.

Lindows.com è stata fondata nel settembre del 2001 da Michael Robertson (ideatore di Mp3.com) che nel progetto ha investito 5 milioni di dollari. Il sistema operativo è stato lanciato puntando sulla presenza di funzionalità che avrebbero permesso di utilizzare anche programmi Microsoft. Questo in realtà sarebbe stato il compito di Wine, un progetto già esistente per Linux di CodeWeavers, ma per una serie di motivi (tra cui il funzionamento solo parziale della compatibilità), Lindows l’ha progressivamente rimosso e ha sorvolato su questo aspetto.

La campagna pubblicitaria, aggressiva e sapiente, approfitta della popolarità generata dallo scontro con Microsoft (Lindows propone soluzioni alternative anche allo strombazzato Windows XP Media Center), lancia proposte dedicate al settore scolastico, offre musica grazie a un accordo con i vecchi soci di Mp3.com, dà sostegno a iniziative del mondo open source (Debian, Kde, Wine, Linux Desktop Summit) e mette in vendita computer desktop con Lindows a prezzi concorrenziali sulla catena Wal-Mart (proprio in questi giorni, un portatile con Lindows a meno di 800 dollari).

Le critiche rivolte a Lindows e a Robertson (che si è scoperto tra l’altro essere il finanziatore segreto del progetto Linux su X-Box) sono diverse. Dall’accusa (infondata) del mancato rispetto delle licenze Gnu e open source del materiale su cui Lindows è basato, si passa a quella di offrire un sistema Linux modificato secondo scelte poco “ortodosse” (per esempio l’utente principale è root) e soprattutto si critica il costo troppo elevato (129 dollari) rispetto alle altre distribuzioni che sono gratuite o arrivano al massimo ai 99 dollari di Xandros (che però include anche la compatibilità Wine). A quest’ultima accusa sui prezzi, Robertson risponde sul suo sito con un eloquente grafico che fa il paragone con Linux e Windows e mostra il “costo reale del software”.

La concorrenza è incalzante, con le offerte agguerrite di Xandros Desktop, erede di Corel Linux, e Lycorix. Tuttavia, sul nascente fronte del “desktop Linux”, Lindows si trova indubbiamente in primissima fila, come dimostrato anche nel recente convegno Desktop Linux Summit.

Articolo originariamente pubblicato su Mytech.it