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“Il Nao di Brown”: la sindrome ossessiva raccontata a fumetti

Un graphic novel sospeso tra realtà e orribile fantasia

di Serena Di Virgilio e Nicola D’Agostino

Il Nao di Brown 00

Pedalando verso casa, Nao si trova di fronte un ragazzino che gioca a pallone in mezzo alla strada. È un attimo: lo investe ed entrambi volano sull’asfalto.
Invece no. Lei lo evita e prosegue verso casa, turbata dalla vivida fantasia che ha appena avuto.

Quando qualcuno o qualcosa la contraria, nella sua testa Nao reagisce violentemente colpendo, rompendo, infilzando. In realtà è una persona piuttosto remissiva, che vive queste visioni incontrollabili con vergogna e sensi di colpa.

"Il Nao di Brown" è un romanzo a fumetti di Glyn Dillon edito da Bao Publishing che racconta la quotidianità di una ragazza con problemi psichici, tali da renderle difficile affrontare anche i piccoli stress di un’esistenza ordinaria. La frequentazione di un centro buddhista, l’inizio di un nuovo lavoro e di una relazione sentimentale sono quindi per lei tanto fonte di gioia quanto di preoccupazioni e paralisi.

Il Nao di Brown - dettaglio di una tavola

La storia è narrata in prima persona dalla protagonista, a metà tra diario e flusso di coscienza, con momenti di autoriflessione, i "voti" dati all’intensità dei momenti di crisi, fino alle frasi recitate per calmarsi. Viene così condivisa con il lettore la sofferenza mentale che Nao tiene invece nascosta a tutti, famiglia e amici, per vergogna e per paura. L’unica con cui la protagonista si è aperta è la coinquilina infermiera, che oltre che da amica le fa anche un po’ da terapeuta, incoraggiandola a fare "i compiti" disegnando e quindi ripensando le sue crisi.
Quando alla fine Nao ha un crollo e cerca finalmente di rivelare i suoi problemi all’uomo di cui è innamorata, la storia prende una piega quasi punitiva. Dopodiché, il finale ha un sapore consolatorio poco convincente, anche a causa di incongruenze stilistiche.

Le visioni di Nao sono inserite nel flusso narrativo senza soluzione di continuità, facendole percepire anche al lettore come reali, almeno fino a quando la storia non prosegue evidenziando che l’atto di violenza non si è effettivamente compiuto.
Dillon padroneggia molto bene sia il disegno che il linguaggio fumettistico, producendo immagini molto belle, personaggi espressivi tanto nel volto quanto nel corpo che sostengono bene la comunicazione visuale.
Il tratto ruvido ma preciso e le forme non sempre completamente definite ben si accompagnano alla colorazione ad acquerello, cromaticamente giocata sopratutto sui contrasti tra bianco, nero e rosso.

Il Nao di Brown - immagine di Pictor

Alla storia di Nao si intercala quella fantastica e drammatica di Pictor, personaggio a lei molto caro, in forma di favola illustrata, caratterizzata per contrasto da una linea sottile e pulita, numerosi dettagli, colori piatti e retini, grande attenzione ai paesaggi e alla natura.

"Il Nao di Brown" è un volume cartonato a colori di 208 pagine con sovracoperta. È edito in Italia da Bao Publishing che lo propone a 23 Euro.

Nota: tutte le immagini sono copyright di Glyn Dillon e Bao Publishing per l’edizione italiana.

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su Panorama.it